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Chi e come decide di chiudere le scuole in caso di allerta meteo

Chi e come decide di chiudere le scuole in caso di allerta meteo? Tutto l’iter, dall’avviso di condizioni meteorologiche avverse della Regione Lazio, alla firma dell’ordinanza da parte del sindaco del territorio. Oggi scuole chiuse a Roma e in diversi Comuni della provincia: l’allerta diramata è di codice giallo.
A cura di Alessia Rabbai
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Scuole chiuse a Roma e in diversi Comuni della provincia, da Civitavecchia a Fiumicino, oggi, venerdì 13 dicembre. Ma chi è che decide di chiudere le scuole e quando si dispone il provvedimento? A disporre la chiusura delle scuole generalmente è il sindaco del Comune di riferimento, dopo aver preso in considerazione e valutato diversi fattori, come la difficoltà di circolazione e la sicurezza dei cittadini in caso di una forte ondata di maltempo. Una decisione che prende a seguito di condizioni meteorologiche particolarmente avverse, a seguito del bollettino emesso dalla Regione Lazio e diramato dal Sistema di Protezione Civile Regionale.

La Regione Lazio allerta il Sistema di Protezione Civile Regionale

La Regione Lazio, a seguito della rilevazione di dati che evidenziano condizioni meteorologiche avverse, acquisiti dal Dipartimento Sicurezza e Protezione Civile, allerta il Sistema di protezione Civile regionale, diffondendo il bollettino.

Il Sistema di Protezione Civile Ragionale dirama l'allerta meteo

Il Sistema di Protezione Civile Regionale ha il compito di diramare qualora emergesse dai dati rilevati, il bollettino di condizioni meteorologiche avverse, con una criticità più o meno elevata, (gialla, arancione o rossa) al cui potenzialmente corrispondono effetti e danni. Preso atto dell'allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale, si attiva il Centro Operativo Comunale di Roma Capitale, che riunisce i componenti più importanti della città, volti a far fronte a eventuali criticità o emergenze.

L'allerta meteo: criticità, colori ed effetti

Come si legge sul sito web ufficiale della Protezione Civile, l'allerta è un avviso di possibili situazioni di rischio, causate dalle condizioni meteo. Inoltre nel bollettino vengono indicate sempre le zone interessate dall'allerta, particolarmente sorvegliate, come ad esempio, nel caso di criticità idrogeologica, i territori che si trovano in prossimità di fiumi o lungo le coste. L'allerta meteo codice giallo, infatti, avvisa di una potenziale esondazione improvvisa dei corsi d'acqua o un rapido innalzamento dei fiumi, allagamenti, smottamenti del terreno, caduta di massi o di alberi, difficoltà alla viabilità stradale e ferroviaria, interruzione delle utenze domestiche.

È il sindaco a decidere di chiudere le scuole

È il sindaco a decidere di chiudere le scuole, in situazioni di straordinarietà e urgenza, in quanto rappresentante del Governo sul territorio. Il provvedimento viene reso effettivo attraverso la firma di un'ordinanza, che nella maggior parte dei casi, a meno che non si tratti di problematiche legate alla sicurezza dei singoli plessi, dispone la chiusura di tutti gli istituti di ordine e grado presenti sul suo territorio di sua competenza. Il sindaco infatti ha l'obbligo di garantire il benessere dei suoi cittadini. Diversamente interviene il prefetto, rappresentanti territoriali del governo e dei sindaci. Anche la dirigente scolastica, in veste di responsabile della sicurezza dell'istituto, può chiudere una scuola o sospendere le lezioni, in caso di pericolo imminente per l'incolumità di studenti e personale scolastico, comunicandone il motivo a prefetto, sindaco e Ufficio Scolastico Provinciale.

Quando si chiudono le scuole per maltempo

La sindaca di Roma Virginia Raggi oggi ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, di parchi, cimiteri e ville a Roma, dopo aver preso atto dell'allerta meteo diramata dalla protezione civile e ha firmato un'ordinanza, informando il prefetto, la Città metropolitana e il Direttore dell'ufficio Scolastico Regionale del Lazio. In particolare, si legge nel documento, "per prevenire situazioni di pericolosità per l'incolumità dei bambini e degli studenti, nonché per motivi attinenti alla sicurezza e alla circolazione stradale.

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