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Centri antiviolenza, le donne a Raggi in III Municipio: “Salvare Lucha y Siesta”

La sindaca Virginia Raggi ha fatto oggi visita al III Municipio, dove tra poco aprirà un nuovo centro antiviolenza. Un’apertura vista con favore da tutti ma che pone l’esigenza di riflettere sul rischio di chiusura di due spazi importanti a Roma: La Casa Internazionale delle Donne e Lucha y Siesta. Per questo è stata consegnata una lettera alla sindaca in cui le si chiede di trovare una soluzione.
A cura di Natascia Grbic
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La sindaca Virginia Raggi ha fatto visita oggi al III municipio di Roma, dove ha incontrato il presidente Giovanni Caudo in occasione della prossima apertura di un nuovo centro antiviolenza attivo sul territorio. "Offrire sostegno alle donne con lo scopo di tutelarle da ogni forma di pericolo, di rischio per l'incolumità fisica e di sostenere le stesse nella prospettiva di una vita serena ed autonoma, fino all’autodeterminazione. Sono i principali intenti perseguiti dall’Amministrazione capitolina nella costruzione di una rete capillare di servizi e attività per rafforzare i diritti delle donne", queste le parole diffuse dal Campidoglio in un comunicato stampa. Il Comune di Roma sta aprendo diversi centri antiviolenza nel territorio della capitale: ma se da una parte si inaugurano queste strutture importanti per le donne abusate e vittime di violenza, dall'altra esperienze fondamentali come La Casa Internazionale delle Donne e Lucha y Siesta sono a rischio chiusura. Alla prima il Comune ha chiesto 800mila euro di arretrati per poter continuare a svolgere la sua attività: una cifra importante, che una struttura autofinanziata come La Casa Internazionale delle Donne non può permettersi di sostenere. La seconda è stata invece messa in vendita da Atac, che rivuole lo stabile.

"Bene nuovo CAV, ma bisogna salvare la casa delle donne Lucha y Siesta"

Per questo, nel corso dell'incontro avvenuto questa mattina al III municipio, le donne di Grande come una città, Centro antiviolenza Donna L.I.S.A, Csa Astra e Lab! Puzzle hanno voluto consegnare una lettera alla sindaca Virginia Raggi. Tra le richieste, quella di interessarsi alla casa delle donne Lucha y Siesta, tuttora a rischio sfratto. "Gentile Sindaca, l’apertura di un centro antiviolenza nel Terzo Municipio ci conforta. Una opportunità in più per tutte le donne colpite dalla violenza in famiglia in un momento in cui appare tutto più difficile (…). Al conforto, però, uniamo lo sconcerto per la mancanza di risposte da parte Sua per lo sgombero imminente della casa delle donne Lucha y Siesta che non solo è uno sportello dedicato all’accoglienza ma, cosa ancora più importante , offre una soluzione abitativa per le donne che ne hanno necessità. Non si può non riconoscere quel luogo prezioso al pari del nuovo centro che oggi lei inaugura e come realtà impegnate a combattere la violenza maschile sulle donne auspichiamo da parte Sua l’individuazione di una soluzione perché Lucha Y Siesta possa continuare ad essere una casa per tutte". La sindaca ha preso la lettera consegnatale dalle donne, ma per adesso ancora non si sa se a questo gesto avrà seguito un'interlocuzione per risolvere il problema. "Siamo qui da 21 anni senza che nessuno ci abbia mai aiutate né finanziate – hanno detto le donne del Centro antiviolenza Donna L.I.S.A a Virginia Raggi – Un centro antiviolenza che si apre è una buona cosa, ma La Casa Internazionale delle Donne e Lucha y Siesta non vanno chiuse".

Il III municipio: "Centro antiviolenza arricchirà il territorio"

"Abbiamo accolto con favore la presenza odierna nel nostro municipio della sindaca Virginia Raggi, che ringraziamo, per la visita al centro antiviolenza che apriremo con i fondi che ha stanziato la Regione Lazio per tutti i comuni del territorio regionale – hanno detto in una nota congiunta Matteo Zocchi, capogruppo della Lista Civica Caudo Presidente, e Christian Giorgio, capogruppo del Partito Democratico in III Municipio – Il centro arricchirà la rete del nostro territorio a difesa delle donne in difficoltà, lo farà cercando di creare le migliori condizioni affinché ogni vittima di violenza torni alla vita normale libera da ogni imposizione fisica o verbale. Poter tornare a esercitare il diritto ad autodeterminarsi e a decidere in piena libertà della propria situazione è la conditio sine qua non di ogni cittadina del nostro municipio".

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