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Ceccano (Frosinone): arrestato un latitante ritenuto vicino al clan dei Casalesi

L’uomo, ritenuto vicino al clan dei Casalesi, è stato catturato a Ceccano, nel frusinate. Era diventato latitante lo scorso settembre, dopo essere stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli per i reati di estorsione aggravata dall’appartenenza ad associazione mafiosa. Arrestato anche il proprietario dell’immobile dove si trovava il rifugio dell’uomo.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Arrestato un pericoloso latitante ritenuto appartenere al clan camorristico dei Casalesi: l'uomo, G.D., sessantuno anni, originario di Casal di Principe, pregiudicato, è stato catturato dagli uomini della Polizia di Stato nel comune di Ceccano, in provincia di Frosinone. L'uomo aveva fatto perdere le proprie tracce nello scorso mese di settembre, dopo essere stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli per i reati di estorsione aggravata dall'appartenenza ad associazione mafiosa.

L'uomo arrestato, stando alle indagini degli inquirenti, è ritenuto responsabile di tentata estorsione in concorso e aggravata dall'aver agito con il metodo mafioso nei confronti di un imprenditore agricolo di Francolise, comune del casertano famoso per il suo castello normanno e per la presenza di diverse ville risalenti all'epoca romana. Nel corso dell'operazione di cattura, condotta dalla Polizia assieme alla Squadra Mobile di Frosinone, è stata arrestata anche un'altra persona, F.F., un uomo di Ceccano proprietario dell'immobile dove è stato rinvenuto il rifugio del latitante, e ritenuto responsabile, in concorso con lo stesso, di detenzione di arma clandestina, e in particolare di un fucile di fattura artigianale, sprovvisto di matricola e marca ed a canna unica.

Inoltre, è stato denunciato anche un terzo uomo, un cittadino di Frosinone, per il reato di favoreggiamento personale, in quanto trovato in compagnia del latitante ricercato al momento della sua cattura: stessa accusa anche per il proprietario dell'immobile di cui sopra. Il latitante, dopo le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Secondigliano, nel napoletano, mentre il proprietario dell'immobile è stato tradotto nella Casa Circondariale di Frosinone.

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