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Castel Fusano, sparò a un trans e sgozzò una prostituta: chi è il presunto responsabile dell’incendio

Renato M., il “maniaco delle prostitute” come lo chiamarono gli inquirenti, è stato arrestato ieri con l’accusa di essere uno dei responsabili dell’incendio a Castel Fusano. Stava cercando di incendiare la casupola di una prostituta.
A cura di Enrico Tata
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Venti anni anni fa sparò a un trans con un fucile a canne mozze e dieci anni dopo sgozzò una prostituta nigeriana di 25 anni. Recita così la fedina penale di Renato M., il "maniaco delle prostitute" come lo chiamarono allora gli inquirenti, arrestato ieri con l'accusa di essere uno dei responsabili dell'incendio a Castel Fusano. Sempre all'interno della pineta si verificarono i fatti di sangue in cui è coinvolto. Il 63enne è stato sorpreso ieri dai carabinieri mentre stava cercando di incendiare il rifugio di un'altra prostituta appiccando le fiamme con alcuni zampironi intrecciati.

Ora gli investigatori dovranno cercare di chiarire eventuali suoi legami con Fabrizio G., il 22enne arrestato tre giorni fa mentre cercava di incendiare la pineta con tre inneschi a scoppio ritardato. Il ragazzo arriva da Busto Arsizio e ha preso un appartamento in affitto sul litorale romano, da solo, circostanza questa che rappresenta un campanello d'allarme per gli inquirenti. Perché un giovane di 22 anni si reca in estate, senza amici o fidanzata, a Ostia? Ma allo stesso tempo, cosa potrebbero avere in comune un ragazzo del nord Italia e un pregiudicato romano di 63 anni? Tra l'altro, circostanza quantomeno sospetta, il ragazzo è arrivato sul litorale romano a fine giugno, periodo in cui sono cominciati i primi incendi, almeno quindici in meno di un mese. Per il momento un dettaglio è certo: entrambi i sospettati sono stati sorpresi mentre tentavano incendiare la pineta ed entrambi avevano un piano ben preciso. Nessuno dei due, per ora, ha risposto alle domande dei pm, che in queste ore hanno chiesto ai tecnici dei carabinieri di analizzare le celle telefoniche degli smartphone dei presunti piromani per verificare la loro posizione nelle ore in cui la pineta andava in fiamme.

Castel Fusano, rientrano alla base i canadair

Intanto, almeno stando al sito FlightRadar24, i canadair hanno smesso di volare a Castel Fusano, segno che i focolai più pericolosi sono stati ormai domani dai pompieri. Secondo il comandante della Forestale dei Carabinieri, Carlo Costantini, "sicuramente siamo intorno ai 100-150 ettari di superficie colpita dall'incendio. Lo verificheremo al termine dell'intervento di spegnimento. Compito dei Carabinieri forestali è anche quello di perimetrare le aree percorse dal fuoco".

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