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Cassonetti dei rifiuti in fiamme: 50 in pochi giorni, picco la notte di Capodanno

I numeri sono stati resi noti in una nota da Ama. In due anni sono stati più di 600 i cassonetti dell’immondizia dati alle fiamme a Roma. Un fenomeno descritto come “estremamente grave e dannoso per l’intera collettività” dall’ad di Ama Lorenzo Bagnacani, che mette ancora più in difficoltà il già fragile ciclo dei rifiuti della capitale, costringendo l’azienda a ulteriori e ingenti spese straordinarie.
A cura di Valerio Renzi
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Cinquanta cassonetti dell'immondizia dati alle fiamme, "danneggiati in modo irreparabile e resi non fruibili" dai roghi dolosi avvenuti un po' in tutta la città negli ultimi giorni del 2018, con un picco la notte di Capodanno. Questo è il bilancio reso pubblico da Ama della serie di incendi che hanno colpito i cassonetti per le strade della città. I territori più colpiti il IV, il VII e il X municipio (Ostia). Ma chi dà fuoco ai cassonetti? Si tratta di singoli atti di vandalismo, magari da parte di cittadini stufi di vedere l'immondizia strabordare sui marciapiedi? O invece siamo di fronte all'azione – magari coordinata – di uno o più piromani? La Procura di Roma ha aperto più di un fascicolo ma al momento non c'è risposta.

"Gli incendi ai danni di strutture e attrezzature al servizio della raccolta dei rifiuti – ha spiegato il Presidente di Ama Lorenzo Bagnacani – costituiscono un fenomeno estremamente grave e dannoso per l’intera collettività, che stiamo cercando di contrastare in tutti i modi, d’intesa con l’amministrazione di Roma Capitale. Voglio ringraziare i Vigili del Fuoco, che sono intervenuti su segnalazione dei nostri preposti o di cittadini attenti, evitando in taluni casi danni più gravi. Atti di vandalismo, gratuiti e irresponsabili, oltre a mettere a rischio la sicurezza del personale Ama, arrecano un danno economico e logistico ai romani, per cui assicuriamo la nostra più totale collaborazione alle Autorità di vigilanza e controllo".

Un danno ai romani, ma anche all'azione dell'amministrazione capitolina. Tanto che in più di un'occasione diversi esponenti della maggioranza e la stessa sindaca si sono scagliati con forza contro il fenomeno, paventando anche di essere in presenza di un disegno criminale volto a sabotare l'azione di Ama, visto che in due anni sono stati circa 600 i cassonetti dati alle fiamme.

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