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Omicidio Marco Vannini

Caso Vannini, il ministro Alfonso Bonafede incontra la mamma di Marco: “Vi sono vicino”

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha incontrato la mamma di Marco Vannini, il ragazzo ucciso da Antonio Ciontoli il 18 maggio 2015. Dopo la lettura delle sentenze e le parole del giudice rivolte agli amici e ai familiari della vittima, il ministro si era espresso in modo molto duro contro il suo atteggiamento.
A cura di Natascia Grbic
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È in corso un incontro tra la madre di Marco Vannini e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede: a darne notizia è il programma Chi l'ha Visto sulla sua pagina Facebook. Il ministro aveva preso molto a cuore la vicenda del ragazzo ucciso da Antonio Ciontoli il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata (e figlia dell'imputato) a Ladispoli. Subito dopo la sentenza, Bonafede si era espresso in modo molto duro contro la decisione presa dal giudice e, soprattutto, contro le parole da lui pronunciate dopo la protesta in aula dei familiari e degli amici di Marco Vannini. "È inaccettabile, e sono indignato che un magistrato interrompa lettura del dispositivo della sentenza per dire ‘se volete andare a fare un giro a Perugia ditelo'. Ho già attivato gli uffici perché vengano fatte tutte le verifiche e gli accertamenti necessari. Ho guardato il video del momento in cui viene letto il dispositivo della sentenza, un magistrato ha tutti gli strumenti idonei a far mantenere l'ordine in un'aula giudiziaria". Il ministro Alfonso Bonafede ha telefonato alla madre di Marco Vannini dopo la lettura della sentenza e aveva reso noto che presto avrebbe organizzato un incontro.

Alfonso Bonafede, le parole per la madre di Marco Vannini

Dopo l'incontro con la famiglia di Marco Vannini, il ministro Alfonso Bonafede ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia, dichiarando che continuerà a seguire la vicenda. "Ho voluto esprimere la mia vicinanza alla famiglia. Oggi ho incontrato la mamma e i cugini di Marco Vannini. Ho voluto esprimere la mia vicinanza di fronte alla tragedia che ha sconvolto la loro vita. Come ormai sapete, non entro nel merito delle valutazioni dei magistrati, a maggior ragione con un processo ancora in corso. Continuerò a seguire la vicenda, col massimo dell'attenzione ma col dovuto rispetto per la magistratura e il sistema giustizia. Sono comunque convinto che, come Guardasigilli, nei limiti dei poteri conferitimi dalla Costituzione, sia mio dovere agire sempre nell'interesse di una giustizia efficiente e credibile".

Marco Vannini, la madre: "Pronta a rivolgermi alla Corte Europea"

Marco Vannini, originario di Cerveteri, aveva 20 anni quando è andato a Ladispoli a casa della fidanzata. Il ragazzo è stato raggiunto da un colpo di pistola esploso in casa Ciontoli: la famiglia, però, non ha chiamato immediatamente i soccorsi e ha aspettato diverso tempo prima di farlo. E così per il ragazzo non c'è stato nulla da fare. I legali di Antonio Ciontoli hanno detto che il loro assistito credeva che il proiettile fosse a salve e che non voleva far morire il giovane: la pena per l'uomo è stata ridotta da 14 a 5 anni, mentre i figli Federico e Martina e la moglie Maria sono stati condannati a 3 anni. La madre di Marco Vannini ha già dichiarato che se la Cassazione non dovesse ribaltare la sentenza d'appello, sarebbe stata pronta a rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell'uomo, e che avrebbe presentato al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede tutti gli elementi dell'inchiesta che non sono stati presi in considerazione.

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