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Caso scontrini, chiesti 3 anni di carcere per Marino. E il Comune vuole 600mila euro

Tre anni e un mese di carcere. Questa la richiesta dell’accusa nei confronti dell’ex sindaco di Roma Ignazio Marino per il caso scontrini e per le supposte irregolarità fiscali della onlus Imagine. La sentenza è attesa per la prossima settimana. Il Campidoglio gli chiede anche 600mila euro di danni.
A cura di Valerio Renzi
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Aggiornamento: l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino è stato assolto in via definitiva per insussistenza del fatto per l’accusa di peculato in relazione all’utilizzo della carta di credito concessa a fini istituzionali da Roma Capitale (la cosiddetta vicenda “scontrini”). 

Chiesti tre anni e un mese di carcere per l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, accusato di falso, peculato e truffa per il caso degli scontrini, che tra le altre questioni lo portò all'estromissione dal Campidoglio ad opera della sua stessa maggioranza. La richiesta è stata avanzata dai pm Roberto Felici e Pantaleo Polifemo. Il processo, condotto con rito abbreviato, riguarda l'utilizzo da parte di Marino della carta di credito concessagli dall'amministrazione. Carta di credito con cui è accusato di aver effettuato spese che non afferivano con il suo ruolo istituzionale.  L'ex primo cittadino della Capitale è anche accusato di concorso in truffa per la gestione della onlus di cui è presidente, "Imagine", che avrebbe fatturato compensi destinati a collaboratori fittizi. Oggetto del processo sono 56 cene, per circa 13 mila euro, pagate dall'ex sindaco con la carta di credito, e la predisposizione di certificati che attestavano compensi destinati a collaboratori fittizi o inesistenti che avrebbe procurato alla Onlus un ingiusto profitto di seimila euro   Ora la decisione passa al gup Giuseppe Balestrieri. La sentenza è attesa per la prossima settimana. L'ex senatore e primo cittadino si è sempre difeso dicendo di non aver mai utilizzato fondi pubblici a scopo personale e privato. L'accusa per calcolare la richiesta di pena è partita da 4 anni e 8 mesi di reclusione (4 per il caso scontrini, 8 mesi per il caso Onlus), ridotta di un terzo per la scelta del rito abbreviato.

Il Campidoglio gli chiede 600mila euro danni

Il Comune di Roma ora guidato da Virginia Raggi (M5S) ha chiesto 600mila euro di danni all'ex sindaco Marino, 100mila euro per danno funzionale e 500mila per danno di immagine. La richiesta è arrivata dagli avvocati del Campidoglio. L'Avvocatura della Capitale, rappresentata dal legale Enrico Maggiore, ha ritenuto che siano venuti meno gli estremi per poter lamentare anche un danno patrimoniale diretto, riferito, nello specifico, ai 12mila euro che Marino avrebbe speso tra il 2013 e il 2015 in occasione di 56 cene consumate in buona parte nei ristoranti di Roma. Questo perché agli atti del procedimento vi è la prova dell'avvenuta restituzione della somma, oggetto di contestazione, da parte dello stesso ex sindaco.

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