video suggerito
video suggerito

Caos multe, la maggioranza difende Marino: “È un attacco politico”

“È del tutto evidente che il sindaco di Roma è bersaglio di un attacco politico a fronte di una mera dimenticanza amministrativa degli uffici competenti, nel processo di rinnovo del permesso di accesso allo ztl”. Così si legge nella dichiarazione firmata da tutti i capogruppo della maggioranza, al termine di un vertice notturno convocato d’urgenza.
A cura di Enrico Tata
129 CONDIVISIONI
Immagine

Aggiornamento: per quanto riguarda il procedimento penale legato alla “Panda Rossa” e alle multe non pagate, per l’accusa di violazione del sistema informatico l’inchiesta è stata archiviata e i responsabili del reato rimasti ignoti. Inoltre le motivazioni sottolineano come “a fronte di una sostanziale regolarità amministrativa del permesso rilasciato al sindaco vi è stato stato effettivamente un accesso abusivo al sistema informatico con la finalità di modificarne sia pur temporaneamente i dati”. 

Dimissioni: la parola è stata sussurrata a lungo nei corridoi del campidoglio, a mezza voce. È stato il giorno più lungo, da quando Ignazio Marino è stato eletto al Campidoglio. Ventiquattro ore durissime per il sindaco di Roma, costretto a difendersi dalle accuse di Andrea Augello (Ncd) sulle multe condonate: “Non c’è nessun hacker, Marino ha mentito e ho le prove”, aveva annunciato Augello in una conferenza stampa. Ma nella tarda serata, dopo un complicato vertice di maggioranza convocato d’urgenza, il primo cittadino ha potuto tirare un sospiro di sollievo: almeno sulla carta, la coalizione che lo sostiene è compatta e fa quadrato intorno a lui.

Caos multe, il comunicato della maggioranza

“È del tutto evidente che il sindaco di Roma è bersaglio di un attacco politico a fronte di una mera dimenticanza amministrativa degli uffici competenti, nel processo di rinnovo del permesso di accesso allo ztl”, si legge nella nota diramata al termine della riunione. La dichiarazione è stata firmata dai capigruppo di maggioranza in Campidoglio: Massimo Caprari del Centro Democratico, Luca Giansanti della Lista Civica Marino, Gianluca Peciola di Sel e Giulia Tempesta del Pd. E poi anche da Mirko Coratti e dal coordinatore della maggioranza Fabrizio Panecaldo. “I capigruppo e il coordinatore di maggioranza, respingono con forza e decisione il tentativo della destra di sminuire il nuovo corso impresso dal sindaco Marino all'insegna della trasparenza e della difesa degli interessi di Roma e dei romani”, scrivono. Un lungo sospiro di sollievo, dopo che qualcuno aveva ipotizzato che anche il Partito Democratico, una sua parte, avrebbe potuto sfilarsi e sfiduciare il proprio sindaco. I malumori per l’operato del chirurgo genovese restano, ci sono ancora in qualche corrente dem. Ma forse, non è il caso di farlo cadere su una multa. Così devono aver pensato. E intanto ora bisognerà capire chi pagherà per questa leggerezza sulle multe: il nome più probabile resta ancora quello di Luigi Fucito, capo di gabinetto del sindaco. Sarebbe lui ad aver fornito Marino le due stampate con la presunta manipolazione informatica.

129 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views