CasaPound, sopralluogo rimandato: in procura nessuna informativa su minacce e mancata ispezione
Il blitz della Guardia di Finanza previsto all'interno della sede centrale di CasaPound all'Esquilino è stato rinviato da data da definirsi. In procura però non è arrivata nessuna informativa sulla mancata ispezione del palazzo a sei piani composto da 60 vani, in via Napoleone III, nei pressi della stazione Termini. Le Fiamme Gialle non sono entrate nell'edificio per evitare il rischio di agitazioni dopo la minaccia dei militanti del partito di estrema destra che avrebbero promesso ai finanzieri "un bagno di sangue". L'atto istruttorio di ieri è stato disposto dalla Corte dei Conti con l'intento di verificare lo stato dello stabile che risulta essere occupato abusivamente dagli attivisti dal dicembre del 2003. A riportare la notizia La Repubblica. Al momento però, secondo quanto si apprende, nessuna informativa sulla mancata ispezione e sulle minacce è arrivata alla procura di Roma.
CasaPound, rimandato lo sgombero della Guardia di Finanza
Il sopralluogo del palazzo occupato abusivamente dagli attivisti di CasaPond è stato rimandato, ma avverrà senza preavviso. L'operazione, già concordata, e della quale i militanti erano al corrente, non c'è stata. L'intervento si è concluso con una serie strette di mano tra i militanti e gli agenti della Digos inviati sul posto dalla questura per mediare e arginare possibili disordini. Simone Di Stefano, uno dei leader di CasaPound, ha spiegato che "all'interno della sede vivono famiglie di italiani rimaste senza un tetto". Sul caso stanno lavorando i magistrati: lo stabile è nell'elenco dei 93 immobili occupati abusivamente stilato dalla questura, non tra le 16 situazioni più critiche individuate dall'ex commissario del Campidoglio.