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CasaPound, sopralluogo Guardia di Finanza rinviato per tensioni alla sede dell’Esquilino

Il blitz della Guardia di Finanza all’interno della sede centrale di CasaPound nel quartiere Esquilino è stato rinviato. “Se entrate sarà un bagno di sangue” si sono rivolti così gli attivisti di estrema destra alle  Fiamme Gialle. L’intervento si è concluso con una serie strette di mano. Il blitz è rimandato, quasta volta senza preavviso.
A cura di Alessia Rabbai
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Il blitz della Guardia di Finanza all'interno della sede centrale di CasaPound nel quartiere Esquilino è stato rinviato. "Se entrate sarà un bagno di sangue" si sono rivolti così gli attivisti di estrema destra alle  Fiamme Gialle, nonostante la visita fosse stata annunciata da giorni e in programma ieri, lunedì 22 ottobre. I finanzieri hanno preferito non irrompere, per evitare tensioni. L'intervento disposto dalla procura della Corte dei Conti per un sopralluogo all'interno dello stabile di sei piani in via Napoleone III si è concluso con una serie strette di mano tra i militanti e gli agenti della Digos inviati sul posto dalla questura per mediare e arginare possibili disordini. Ma il blitz è solo rimandato. Infatti secondo quanto si apprende, CasaPound occupa abusivamente e gratuitamente dal 2003  il palazzo del demanio all'Esquilino. Simone Di Stefano, uno dei leader di CasaPound, ha spiegato che "all'interno della sede vivono famiglie di italiani rimaste senza un tetto". A quel punto il palazzone, sei piani per 60 vani a due passi dalla stazione Termini, è finito nel mirino della Corte dei Conti. Sul caso stanno lavorando i magistrati: lo stabile è nell'elenco dei 93 immobili occupati abusivamente stilato dalla questura, non tra le 16 situazioni più critiche individuate dall'ex commissario del Campidoglio. Ma le tensioni pare che sono solo rimandate a data da definire: il prossimo blitz sarà senza preavviso.

Non minacce ma chiusura

Non "minacce esplicite" ma un "atteggiamento molto duro di chiusura". Così fonti della Corte dei Conti del Lazio descrivono l'atteggiamento avuto ieri dai militanti di CasaPound nei confronti degli uomini della Guardia di Finanza. Come riporta Ansa, dopo un atteggiamento "di apertura e di disponibilità", registrato nei giorni scorsi, anche alla luce di "un incontro svolto con le forze dell'ordine per concordare le modalità dell'atto istruttorio", spiegano ancora fonti interne alla Corte dei Conti – ieri si è registrato un drastico cambio da parte degli occupanti. In base a quanto si apprende dopo il "no" dei militanti c'e' stata anche una sorta di trattativa per cercare di individuare un altro giorno per effettuare l'atto istruttorio ma "non è stato trovato alcun accordo".

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