Casal Bruciato, impedito ingresso in casa popolare ai legittimi assegnatari perché sono rom
Una casa popolare è stata regolarmente assegnata a una famiglia rom nel quartiere di Casal Bruciato. Ma la "psicosi rom" che sta dilagando dopo Torre Maura, ha scatenato un'ondata di razzismo e xenofobia che non sembra volersi arrestare. Tanto che settanta residenti hanno iniziato a protestare da ieri: "Qui ci deve stare una famiglia italiana", hanno detto, spostando i cassonetti in strada e improvvisando delle barricate. E le proteste stanno continuando ancora oggi, con CasaPound che è corsa a Casal Bruciato non appena ha sentito odore di manifestazione contro i rom. E poco importa se l'assegnazione è regolare e la famiglia ha pieno diritto di entrare nell'abitazione che gli spetta: per loro è sufficiente appartenere a una certa etnia per non aver diritto alla casa popolare. Per evitare l'ingresso della famiglia rom proveniente dal Camping River, la casa è stata occupata da una ragazza con un bambino di sei mesi. "Mi auguro che i ghetti non esistano più – ha detto Roberta Della Casa, la presidente del V Municipio – quella famiglia è regolarmente assegnataria dell'abitazione".
La psicosi rom alimentata dall'estrema destra a Casalotti
Negli ultimi giorni Lega, Forza Nuova e CasaPound si sono messe alla testa delle proteste contro i rom a Torre Maura, e stanno provando a cavalcarle anche negli altri quartieri di Roma. Uno degli esempi più lampanti è Casalotti, dove da giorni i militanti di estrema destra stanno scrivendo in continuazione sui social dell'arrivo di settanta rom in una struttura del quartiere. Peccato che del loro trasferimento non c'è nemmeno l'ombra. E a nulla sono valse le parole di Sergio Pazzelli, Presidente della Commissione III Politiche Sociali, che ha smentito i vari messaggi diffusi in rete. Loro, invece, continuano a parlare dell'arrivo dei rom a Casalotti: hanno anche organizzato diverse manifestazioni nel quartiere previste durante la settimana. Adesso CasaPound è corsa a Casal Bruciato per impedire a una famiglia di entrare in una casa popolare. Un fatto gravissimo, e che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza delle persone regolarmente assegnatarie dell'abitazione.