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Covid 19

Casal Bertone, vendeva mascherine illegali sfruttando l’emergenza coronavirus: denunciato negoziante

Un commerciante di 23 anni è stato denunciato dalla polizia perché vendeva mascherine chirurgiche a un prezzo maggiorato. Non solo: non avevano nemmeno la certificazione europea. Erano quindi prodotti venduti a caro prezzo e non a norma. Si tratta dell’ennesima denuncia a negozianti che cercano di lucrare sull’emergenza coronavirus.
A cura di Natascia Grbic
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Vendeva mascherine a un prezzo troppo alto, senza certificazione né documenti riguardanti la loro provenienza. Un ragazzo di 23 anni, titolare di un piccolo market nella zona di Casal Bertone, è stato denunciato dai poliziotti del commissariato Sant'Ippolito in seguito a un controllo. Gli agenti stavano pattugliando la zona quando hanno visto un grosso cartello all'entrata del negozio che pubblicizzava la vendita di mascherine chirurgiche. I poliziotti sono entrati: sotto il monitor della cassa c'era una scatola di cartone con scritte in cinese e mascherine chirurgiche vendute a 2,50 euro l'una. Sul retro del negozio c'erano altri contenitori con altre mascherine, che però non riportavano né il prezzo né la certificazione italiana. Quando gli agenti hanno chiesto al negoziante dove le avesse prese, lui ha dichiarato di averle acquistate tramite un contatto cinese e di averle pagate 2mila euro in tutto, ossia 0,72 euro a mascherina. Il materiale è stato sequestrato e il 23enne denunciato.

Decine le denunce a farmacisti e negozianti

Si moltiplicano in questi giorni le denunce a gestori di market e di farmacie per la vendita illegale di mascherine e prodotti igienizzanti, o a prezzi rincarati o senza certificazione europea. In questo momento in cui la pandemia da coronavirus è in corso e le persone hanno necessità di tutelarsi indossando dispositivi di protezione, sono molti i negozianti che provano a sfruttare il periodo guadagnando in modo illegale. Decine le multe fatte finora, anche a farmacisti, che adesso rischiano la sospensione o addirittura l'espulsione dall'albo. Truffare, soprattutto con l'emergenza sanitaria in corso, è un reato molto grave che potrebbe costargli la professione.

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