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Carcere di Santo Stefano, al via il recupero della prigione di Gaetano Bresci e Sandro Pertini

Il Consiglio dei Ministri ha nominato l’ex parlamentare europea del Pd Silvia Costa Commissario straordinario del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano, a Ventotene. Nella struttura, abbandonata da anni, sono stati reclusi Gaetano Bresci (e qui è stato ucciso) e Sandro Pertini.
A cura di Natascia Grbic
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Il Consiglio dei Ministri ha conferito alla dottoressa Silvia Costa l'incarico di Commissario straordinario del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano, a Ventotene. La nomina, su proposta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è arrivata ieri sera intorno alle 22. A commentare positivamente la nomina di Silvia Costa, anche il Partito democratico, di cui la donna è stata ex parlamentare europeo. "Grazie carissimi – ha commentato Costa – Una grande sfida e una impresa complessa ma di grande significato per Ventotene la nostra Regione l’Italia e l’Europa". Il ministro Dario Franceschini, insediatosi al ministero dei Beni Culturali, aveva già fatto sapere che l'ex carcere di Santo Stefano sarebbe stato al centro dell'azione di governo giallorosso. Abbandonato per diversi anni, avrebbe dovuto essere ristrutturato grazie a un fondo dedicato di 70 milioni di euro, che poi è stato però bloccato. Adesso, sembra che sia una speranza per la struttura.

La storia del carcere di Santo Stefano

Il carcere di Santo Stefano è una struttura penitenziaria imponente che non viene usata da anni e completamente abbandonata a se stessa. È stata costruita nel 1795 sull'isola di Santo Stefano, secondo i principi del Panopticon del filosofo inglese Jeremy Bentham, il cui concetto nella progettazione era di permettere a un unico sorvegliante di osservare tutti i detenuti senza permettere a questi di capire se erano in quel momento controllati o no. È stato il carcere dei dissidenti politici, quello da cui Gaetano Bresci non uscì vivo, quello di Silvio Spaventa, quello di Sandro Pertini e Lelio Basso. All'interno di questo carcere, soprattutto in epoca fascista, i secondini infliggevano torture e punizioni terribili ai detenuti, che poi morivano a causa delle sevizie. I deceduti venivano tumulati in modo anonimo e spesso le famiglie non venivano avvertite della morte.

L'abbandono e il progetto di riqualificazione

Nel 2016 il Cipe aveva stanziato 70 milioni di euro per riqualificare e restaurare il carcere di Santo Stefano. Finora sono stati sempre inutilizzati, e la struttura ha continuato a deteriorarsi. La chiesa all'interno del carcere era stata restaurata nel 2005, ma dopo tutti questi anni i lavori sono praticamente da rifare. Il comune di Ventotene vorrebbe farlo diventare un museo: e forse adesso, con la nomina di Silvia Costa come commissaria, potrebbe diventarlo.

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