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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso, parla la moglie Rosa Maria: “Gli dicevo torna sempre a casa”

Si erano sposati lo scorso 13 giugno, nella chiesa di Somma Vesuviana dove si terranno i funerali di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso ieri a Roma. Cercavano una casa più grande e progettavano di avere finalmente dei figli da far crescere nella capitale. Poi d’improvviso l’incubo: “Gli dicevo ‘ti prego devi tornare sempre a casa’, mio padre è un ex commissario di polizia, conosco i pericoli che corrono”.
A cura di Redazione Roma
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Rosa Maria Esilio ha 33 anni, dopo dieci quasi dieci anni di fidanzamento si era sposata con Mario Cerciello Rega lo scorso 13 giugno, nella stessa chiesa dove lunedì si terranno i funerali del carabiniere ucciso. Ieri, alla messa in ricordo del vice brigadiere che si è tenuta di fronte alla Stazione di piazza Farnese, Rosa Maria teneva stretta una foto del loro matrimonio. Anche lei di Somma Vesuviana, progettava finalmente il trasferimento definitivo a Roma e dei figli da far crescere nella capitale, la grande città dove avrebbero avuto più opportunità. Lo racconta oggi sulle pagine del quotidiano il Messaggero.

"Noi avevamo dei progetti. Abbiamo fatto tanti sacrifici. Eravamo troppo felici. Ero venuta a Roma, qui stavamo cercando una casa più grande, qui avremmo voluto avere figli", spiega Rosa Maria, che racconta il corteggiamento serrato che gli aveva fatto Mario, quella telefonata arrivata per incontrarsi dopo che aveva "rubato" il numero ad alcuni amici comuni. E poi una lunga storia d'amore, coltivata anche a distanza per anni mentre lui era in servizio lontana dal loro paese "ma tornava tutti i fine settimana". Poi d'improvviso l'incubo: la telefonata del fratello di Mario, le chiamate a vuoto in caserma e poi la corsa all'ospedale Santo Spirito dove quella verità si è materializzata. "Gli dicevo ‘ti prego devi tornare sempre a casa', mio padre è un ex commissario di polizia, conosco i pericoli che corrono. Me lo aveva promesso che tornava, sempre", racconta.

Mario amava il suo lavoro, si era sposato in alta uniforme e gli piaceva fare il carabiniere, era una parte fondamentale della sua vita."Non mi faceva mancare nulla. Ero l’amore della sua vita, anche se ha sposato l’Arma prima di tutto, nel suo lavoro era meraviglioso, una perla. La cosa bella era organizzare pranzi per la caserma a casa, ero un po’ la mamma di tutti". A casa Rosa Maria ha ancora le valigie da finire di disfare, le foto del matrimonio ancora da sistemare, ma purtroppo dovrà fare i conti con la vita spezzata di Mario, con quelle otto coltellate inferte da un 19enne in vacanza a Roma dagli Stati Uniti e che ha pensato di trovarsi in un film dove ricattava uno spacciatore.

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