Carabiniere ucciso, la vedova Cerciello: “Nella tomba con Mario i sogni e i nostri figli mai nati”
La notte del 26 luglio scorso, Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei carabinieri è stato ucciso a coltellate in via Pietro Cossa nel quartiere Prati a Roma. Accanto a lui, a soccorrerlo per primo, il collega Andrea Varriale. In carcere accusati di omicidio due ventenni americani, Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort, per i quali domani inizierà il processo davanti alla Corte d'Assise di Roma. Un fatto di cronaca che ha scosso la Capitale e l'Italia intera. La vedova Rosa Maria Esilio ha scritto alcune righe in ricordo del marito tragicamente scomparso.
La lettera della vedova Cerciello prima del processo ai due americani
Domani, 26 febbraio 2020, ricorre il settimo mese del barbaro assassinio di mio marito Mario, credente, valoroso Carabiniere, che aveva dedicato la propria vita cristiana al servizio del prossimo e in particolare degli ultimi, assassinio che non può e non deve restare impunito. La nostra storia di giovani sposi, stroncata da mani criminali, ha commosso il mondo, ha scosso le coscienze e turbato la serenità delle tante persone umili, semplici, che sperano nella provvidenza come sperava l’amatissimo Mario, persone che debbono competere ogni giorno con una minoranza che tende ad avvelenare la società con efferati delitti. Con la morte di Mario è finita anche la mia famiglia, perché nella tomba sono finiti anche i nostri figli mai nati e tutti i nostri sogni, di modo che l'esistenza si è ridotta a vivere di ricordi e immaginare come sarebbe stato straordinario vivere insieme. A tutti coloro che hanno dimostrato tanta sincera e commovente solidarietà in questa tristissima vicenda, va il mio più vivo ringraziamento, mentre per la Giustizia, non per vendetta, mi rimetto alla competenza di magistratura, investigatori ed avvocati ma anche a voi giornalisti, perché anche dalle vostre parole dipende il rispetto della memoria dell'eroico sacrificio di Mario Cerciello Rega, fiamma ardente della nostra storia, caduto per noi tutti per la difesa del diritto.
Domani inizia il processo ai due ragazzi americani
Domani, mercoledì 26 febbraio inizia il processo con rito ordinario per i due ventenni americani, i quali avevano chiesto attraverso i loro legali difensori di potere accedere al giudizio abbreviato, con la possibilità di ottenere uno lo sconto di un terzo della pena. Richiesta che il giudice delle indagini preliminari ha dichiarato inammissibile perché non prevista per i reati che, come questo, contemplano come pena massima l'ergastolo.