Carabiniere ucciso, difesa di Lee Elder chiede la scarcerazione al Tribunale del Riesame
Roberto Capra e Renato Borzone, i legali di Finnegan Lee Elder, il giovane che ha confessato di aver ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, hanno presentato questa mattina istanza di scarcerazione al tribunale del Riesame di Roma. Il deposito del ricorso segue quello del suo amico e connazionale Christian Gabriel Natale Hjorth, accusato di concorso in omicidio. Attualmente la difesa non ha presentato istanza d'urgenza, ed è quindi probabile che l'udienza sia fissata a settembre, ossia dopo la sospensione estiva delle attività giudiziarie che ogni anno si ha nel mese di agosto. In questo mese, quindi, il pool di avvocati composto da americani e italiani avrebbe il tempo di studiate la migliore linea difensiva da portare davanti al giudice. Intanto sia Finnegan Lee Elder sia Christian Gabriel Natale Hjorth rimangono in carcere a Regina Coeli.
Carabiniere ucciso, il padre di Gabriel Natale in carcere dal figlio
Finnegan Lee Elder, il giovane accusato di aver ucciso con undici coltellate il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ha dichiarato di non aver capito che quest'ultimo e il collega Andrea Varriale fossero degli appartenenti alle forze dell'ordine. "Elder ci ha detto che aveva paura di essere strangolato, di essere oggetto di un'aggressione da parte di Cerciello quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere": queste le parole dei legali del 19enne americano. Da parte sua, invece, Natale Hjorth ha dichiarato di non sapere che l'amico avesse con sé un coltello: una spiegazione che non convince gli inquirenti, tanto che il giovane è stato accusato di concorso in omicidio. E, proprio questa mattina, il padre di Gabriel Natale è andato a trovare il figlio nel carcere di Regina Coeli: l'uomo, accompagnato sottobraccio forse da un parente, non ha voluto rispondere alle domande dei cronisti chiedendo rispetto per la vicenda in cui è coinvolto il figlio.