Carabiniere ucciso, Cerciello e Varriale erano regolarmente in servizio la notte dell’omicidio
Mario Cerciello Rega era regolarmente in servizio la notte dell'omicidio. È quanto emerso dall'analisi del sistema centralizzato dei turni. Il vice brigadiere insieme al suo collega Andrea Varriale dunque stavano lavorando, a partire dalla mezzanotte. I pm hanno acquisito i turni ieri, per fare chiarezza su uno degli aspetti nebulosi, dal quale sono emersi dubbi e interrogativi. Cosa ci facevano Cerciello Rega e Andrea Varriale in strada, perché si trovavano lì in borghese, perché il vice brigadiere ucciso se davvero fosse stato in servizio non aveva con sé la pistola, ma la sua arma al momento dell'accoltellamento si trovava all'interno dell'armadietto? Ad alcune di queste domande ha provato a dare una risposta il comandante provinciale dei carabinieri Francesco Gargaro, durante la conferenza stampa che si è svolta nella sede di San Lorenzo in Lucina. Cerciello, da quanto reso noto dopo ulteriori sollecitazioni dei giornalisti era disarmato, forse per "una dimenticanza". Alla luce dei risultati delle indagini, la Procura di Roma ha comunque acquisito il registro delle presenze e dei turni relativo alla stazione di piazza Farnese, dove prestavano servizio i due carabinieri. I magistrati inoltre valuteranno se riascoltare Varriale, già sentito dagli investigatori subito dopo l'accaduto.
Il punto delle indagini sull'omicidio di Cerciello Rega
Gli investigatori stanno indagando sull'omicidio di Mario Cerciello Rega. Ad oggi i magistrati hanno espresso l'intenzione di acquisire i tabulati telefonici di Mario Cerciello Rega, del collega Andrea Varriale, dei due ragazzi americani ora in carcere e quelle di Sergio Brugiatelli, coinvolto nello scippo dello zaino a piazza Mastai, nel quartiere Trastevere, prima dell'accoltellamento. Già al vaglio degli inquirenti le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza presenti a Trastevere e Prati, ma nessun a riprenderebbe il momento esatto della colluttazione e dell'accoltellamento. Dai risultati dell'autopsia svolta sulla salma del vice brigadiere è emerso che è stato raggiunto da coltellate su entrambi i fianchi, ma un colpo più profondo degli altri e fatale gli ha trapassato lo stomaco.