Carabiniere ucciso a Roma, fermati due ragazzi americani: uno confessa l’omicidio
Un video ripreso dalle telecamere di sicurezza mostra due ragazzi correre nella notte tra il 25 e il 26 luglio a Roma. Uno dei due ha una borsa in mano. Il video è stato girato in Prati, dove il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è stato ucciso a coltellate. L'ipotesi degli investigatori, però, è che quei due ragazzi in fuga siano gli stessi che hanno ucciso il carabiniere e hanno ferito il suo collega. I due giovani americani fermati oggi hanno 19 anni, si trovavano in un hotel poco lontano dal luogo dell'omicidio e uno dei due confessato di aver ucciso il militare a coltellate.
In un altro video si vedono i due ragazzi mentre parlano con un uomo senza capelli in sella a una bicicletta, forse la vittima del furto. La scena sarebbe stata ripresa da un'altra telecamera di sicurezza in piazza Mastai a Trastevere. I presunti responsabili del furto e dell'uccisione del carabiniere sono stati descritti come due ragazzi "di età compresa tra i 20 e i 25 anni, uno dei due ha i capelli mesciati di biondo". Erano stati descritti inizialmente come nordafricani, poi diventati un italiano e un albanese. Infine, in alcuni gruppi social dei carabinieri, sono cominciate a circolare fotografie segnaletiche di presunti fermati di origine marocchina e algerina che, almeno allo stato attuale delle cose, sarebbero invece totalmente estranei alla vicenda. Per questo, pur essendo entrati in possesso delle foto segnaletiche e delle foto dei due ragazzi, abbiamo preferito attendere conferme prima di pubblicare la notizia.
Il preside della John Cabot University: I due ragazzi fermati non sono nostri studenti
I due ragazzi dei video sarebbero stati invece individuati dai carabinieri all'interno dell'hotel Meridien di via Federico Cesi, a pochi passi dal luogo del delitto, e si tratterebbe di due giovani 19enni di nazionalità americana e studenti della John Cabot University di Roma. Uno dei due, come si vede nella foto, ha meches bionde, mentre l'altro corrisponde alla fisionomia del secondo ragazzo ripreso dalle telecamere di sicurezza. Non è chiaro se siano ritenuti responsabili dell'omicidio o soltanto coinvolti nella vicenda. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della ‘John Cabot University' che ha smentito il fatto che i due giovani statunitensi fermati in relazione all'omicidio possano frequentare l'ateneo: né le foto né le testimonianze del personale di vigilanza possono far pensare che i due siano studenti della scuola. "Tutti gli studenti della John Cabot, circa 150, sono alloggiati in un residence – ha spiegato infine Franco Pavoncello – è strano che fossero in un albergo di lusso quando sono stati fermati".