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Cantone sui vigili assenteisti: “Forma di protesta illegittima”

Il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone è intervenuto oggi durante un’audizione al Senato, sul caso dei vigili urbani della Capitale assenti la notte di Capodanno: “Se quella dei vigili di Roma il 31 dicembre è stata una forma di protesta, allora è stata fatta con metodi illegittimi”.
A cura di Valerio Renzi
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Il presidente dell'Autorità anticorruzione Raffaele Cantone è stato ascoltato oggi in un'audizione in commissione al Senato, intervenendo anche sul caso dei vigili urbani di Roma assenti a Capodanno.  "Se quella dei vigili di Roma il 31 dicembre è stata una forma di protesta, allora è stata fatta con metodi illegittimi perché presentare un certificato medico è un atto pubblico e chi dovesse averlo utilizzato in modo non corretto ha commesso un reato", ha dichiarato Cantone censurando il comportamento dei caschi bianchi. Sono già 30 le azioni disciplinari partite e 90 le assenze "sospette".

Piano anticorruzione: "Legittimo il meccanismo della rotazione"

Cantone ha anche commentato il piano anticorruzione messo a punto dal comandante generale del corpo Raffaele Clemente, il principale punto di scontro tra vigili e amministrazione, che prevede la rotazione obbligatoria di agenti e dirigenti per prevenire comportamenti illeciti. "Noi siamo intervenuti come Autorità su richiesta dei sindacati – ha detto Cantone – che ci hanno chiesto se fosse legittimo il meccanismo della rotazone. Io ritengo che la rotazione sia un sistema corretto che garantisce l'imparzialità della pubblica amministrazione e non è affatto un sistema punitivo".

Ma sulle eventuali sanzioni da comminare agli assenteisti, Clemente risponde che l'authoriy "sta lavorando" e che parlerà esclusivamente tramite "atti formali", evitando la politica degli annunci aspettando gli esiti delle indagini interne e ministeriali ma non solo: "Abbiamo contatti con dirigenti della Funzione pubblica, ma stiamo lavorando in autonomia, parallelamente". E sulle agitazioni annunciate dai vigili Clemente risponde di "non temere un accidente", basta che queste si svolgano all'interno delle regole :"le libertà sindacali non minacciano nessuno, sono una garanzia dei lavoratori".

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