Cadavere carbonizzato a Trigoria, la vittima è una donna: s’indaga nel mondo della prostituzione

Si tratterebbe del corpo di una donna e non di un uomo come inizialmente detto, il cadavere trovato carbonizzato ieri in un campo a Trigoria. La macabra scoperta è stata fatta dai Vigili del Fuoco mentre stavano spegnendo un incendio appiccato a un cumulo di rifiuti: e lì, tra le fiamme, hanno visto qualcosa che li ha sconvolti. Una salma fatta a pezzi, carbonizzata, irriconoscibile. Uno scenario raccapricciante, che porta gli inquirenti a battere la pista dell'omicidio e a indagare nel mondo della prostituzione: in quella zona, infatti, lavorano decine di donne e trans. E la vittima potrebbe essere una di loro. Forse un regolamento di conti, forse una ‘punizione': s'indaga a 360° per scoprire cosa sia realmente accaduto a quella donna, esile e minuta, il cui corpo è stato trovato straziato nei campi. Come riporta Il Messaggero, adesso il medico legale dovrà stabilire se la donna sia stata uccisa e data alle fiamme, oppure se quando è stata bruciata era ancora viva.
Trigoria, donna bruciata e fatta a pezzi: forse un regolamento di conti
Quello che è certo, è che non si è trattato di un incidente: la donna è stata uccisa. Il corpo carbonizzato è stato fatto a pezzi e sfigurato prima di essere dato alle fiamme. Le sono state tagliate le braccia, una gamba e un piede: vicino al ginocchio, una scarpa femminile. Un'uccisione brutale, su cui gli inquirenti stanno lavorando senza sosta. Sempre come riporta Il Messaggero, intorno al cadavere sono stati trovati dei barattoli e altri elementi che potrebbero essere utili alle indagini. Sono state inoltre ascoltate le prostitute che lavorano nella zona, e raccolte le immagini delle telecamere di sorveglianza, nella speranza che possano aiutare a capire cosa sia successo. Il ritrovamento è avvenuto in una zona abbandonata: prima c'era un allevamento, ma la ditta si è trasferita. Da allora, è diventato un campo dove le persone vanno a gettare illegalmente i rifiuti. E l'assassino, probabilmente, sperava che il corpo non fosse notato. Adesso si sta lavorando per dare un nome e un volto alla vittima di questa barbarie, che per ora rimane ancora sconosciuta.