“C’è l’amianto a scuola”, la denuncia inascoltata per 4 anni: genitori in rivolta
Cento metri quadrati di amianto, nascosti dietro le pareti esterne, proteggono avvolgono i tubi dell'acqua calda. È la situazione in cui si trova l'istituto comprensivo Giovanni Falcone di Roma, in zona Casal De Pazzi. Ogni giorno circa 500 bambini di scuola media, elementare e materna, i loro insegnanti e i bidelli convivono con questa minaccia alla loro salute. Già dal 2010 preside e genitori fecero una segnalazione. Ma da allora nessuna risposta è arrivata e nessun provvedimento è stato adottato. Sono passati quattro anni da quando la dirigente scolastica segnalò al Municipio la possibile presenza di pannelli in eternit sulle pareti esterne prefabbricate. L'allora municipio 5 avviò una valutazione tecnica sulla presenza di amianto riscontrando nei vani in cui sono alloggiati gli impianti idraulici la necessità di “classe di intervento 3, ossia rimozione programmata nel breve termine”. Ma l'intervento, dopo 4 anni, ancora non è stato effettuato. Amareggiati per le mancate risposte, i genitori degli alunni hanno inviato ora una richiesta di intervento al Comune, al sindaco Marino, alla Asl competente e al Municipio, così come alla scuola. A far paura oggi è quel materiale, l'amianto bianco, presente all'interno delle pareti esterne. C'è da valutarne la conservazione e perché la richiesta di intervento prevista dalla relazione, stilata dal municipio 3 anni fa, sia stata disattesa.
“Esiste un'importante circolare del 1986 con cui il Ministero della Sanità disponeva di evitare per il futuro l'impiego di materiali contenenti fibre in amianto nelle strutture edilizie e riteneva necessaria l'individuazione delle strutture da bonificare” spiega Ezio Bonanni presidente dell'Ona, Osservatorio Nazionale Amianto. “Eppure a distanza di più di 28 anni ci sono ancora 2mila e 400 scuole in Italia contaminate dall'amianto, e circa 340mila studenti e 50mila lavoratori tra insegnanti e personale scolastico esposti”, conclude Bonanni.