“Buon anno pieno di profughi”, gli auguri choc di Salvatore Buzzi

"Speriamo che il 2013 sia in anno pieno di monnezza, profughi, immigrati, sfollati, minori, piovoso così cresce l’erba da tagliare e magari con qualche bufera di neve". Capodanno 2013. Qualche amico riceve gli auguri di buon anno con questo sms cinico e spietato. A inviarlo fu Salvatore Buzzi, il braccio destro di Massimo Carminati, arrestato nell'ambito dell'inchiesta su “Mafia Capitale”. “Evviva la cooperazione sociale”. Con questa esclamazione si chiude il messaggio del presidente della Cooperativa 29 giugno, pubblicato oggi dal Corriere della Sera. Parole terribili, che disegnano ancora di più la figura del numero due della mafia romana. Quel Salvatore Buzzi che gestiva la cooperativa sociale più importante di Roma. Che tutti i politici conoscevano e stimavano per il suo lavoro nel sociale. Dalla fondazione, in cui erano presenti di Liegro e Laura Ingrao. Fino all'aiuto che Buzzi diede ai fratelli Taviani per fare il film che vinse il Leone d'oro a Berlino. “Questo è il dramma, il paradosso: la 29 Giugno è stata fin dalla nascita un simbolo della sinistra, un pezzo della sinistra romana. Tutti avevano rapporti con loro. Come si poteva immaginare quello che c'era dietro? È ridicolo dire: mai conosciuti!”, ha detto qualche giorno fa a Repubblica Goffredo Bettini, l'eminenza grigia del Pd ai tempi di Veltroni e Rutelli. È il dramma che sta vivendo in questi giorni il Pd romano.

Salvatore Buzzi, quattro mesi dopo quell'inquietante messaggio di auguri, in una conversazione registrata dalle microspie il 20 aprile 2013, spiegava: “Noi quest’anno abbiamo chiuso… con quaranta milioni di fatturato ma tutti i soldi… gli utili li abbiamo fatti sui zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati. Tutti gli altri settori finiscono a zero”. Ormai famosa è l'intercettazione in cui Buzzi confessa: “Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati? Il traffico di droga rende di meno”.