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Bufera nel Pd Lazio, Bruno Astorre: “Dobbiamo imitare Casapound per come sta tra la gente”

Critiche per le parole del senatore dem Bruno Astorre, candidato alla segreteria del Partito nel Lazio: “I diritti civili sono roba da Parioli, non del popolo. E non aveva tutti i torti. La gente ha anche bisogno di sicurezza”. L’altro candidato Mancini: “Parole sbagliate quelle di Astorre”.
A cura di Enrico Tata
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Il senatore Bruno Astorre (Partito democratico)
Il senatore Bruno Astorre (Partito democratico)

Fanno discutere le parole pronunciate da Bruno Astorre, senatore e candidato segretario del Partito democratico del Lazio. Nel corso di un appuntamento elettorale raccontato dal quotidiano locale Tusciaweb, l'esponente dem ha dichiarato: “So’ fascisti, è vero, ma tante volte dovremmo imitare Casapound per il loro modo di stare in mezzo alla gente”. Non sono state solo le parole dedicate al movimento di estrema destra a far scoppiare la polemica interna al partito, ma anche alcune esternazioni sui diritti civili: "Come diceva Ugo Sposetti (storico tesoriere dei Ds ndr.), i diritti civili sono roba da Parioli, non del popolo. E non aveva tutti i torti. La gente ha anche bisogno di sicurezza. Un tema che non possiamo lasciare solo alla Lega di Matteo Salvini. La sicurezza in casa propria e per strada è un problema che le persone sentono. In politica, sicurezza e lavoro devono essere gli argomenti principali. Trump negli Stati Uniti c'ha vinto le elezioni. Non dobbiamo essere arroganti, perché poi la gente ce la fa pagare".

Astorre, ex Margherita, vicino a Dario Franceschini e sostenitore anche della candidatura a segretario nazionale del Pd di Nicola Zingaretti, ha vinto il congresso tra gli iscritti del Partito democratico con il 60,59 per cento delle preferenze (circa 9mila voti). Claudio Mancini (4.886 voti, 32,21 per cento) è arrivato secondo e Andrea Alemanni (1.091 voti, 7,19 per cento), è arrivato terzo. Il 25 novembre sono convocate le primarie aperte a tutti. Mancini, vicino all'area che fa riferimento a Matteo Orfini, ha contestato duramente le parole del senatore Astorre: "Separare i diritti civili dai diritti sociali è incompatibile con il programma e i valori di una moderna forza progressista. Su Casapund considero sbagliate le dichiarazioni del senatore. A forza di essere subalterni agli argomenti della destra- ha continuato Mancini- si finisce a parlare bene di CasaPound. Non a caso i Paesi più arretrati sui diritti civili sono anche quelli con maggiori disuguaglianze sociali. L'Italia, su questi temi, non vuole tornare indietro".

Astorre: "La mia era una iperbole"

La risposta, su Facebook, del senatore Astorre: "La mia iperbole su Casapound era da incorniciare con virgolette enormi. E' giusto, anzi doveroso, che io faccia chiarezza in particolare su questa provocazione. Considero Casapound un'organizzazione nazi-fascista, che andrebbe chiusa e messa al bando, perché è una fabbrica di odio, dall'antisemitismo alla xenofobia in un brodo di sottocultura che si muove sulle paure sociali, sui disagi e come abbiamo visto da numerose inchieste non solo di alcune Procure d'Italia anche da inchieste giornalistiche che hanno fatto luce non solo sui metodi, ma anche sul business che fa capo ai vertici dell'organizzazione. E' evidente che Casapound è lontana chilometri dai miei valori, dalla mia cultura e dalla mia visione di una società democratica. Il mio riferimento era relativo alla presenza quotidiana tra le persone. Il Pd ha dato troppo l'impressione di andare col cachemire e meno con le scarpe impolverate a fianco delle persone. Essere percepiti come elite, che ogni tanto scende tra il ‘popolo' e fa la grazia di ascoltarlo. Io sottolineavo questo, aver perso per tanti motivi che ho ben chiari, l'umiltà, la sensibilità, il piacere di essere parte delle nostre comunità".

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