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Brucia una cartiera davanti alla EcoX, andata a fuoco a maggio: “Pomezia nuova terra dei fuochi”

La Deodati Ecocar, in fiamme questa notte, si trova poco distante dal deposito EcoX, andato a fuoco lo scorso maggio creando una nuvola di fumo che coprì anche diversi quartieri della Capitale.
A cura di Enrico Tata
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In fiamme una cartiera a Pomezia. L'intervento dei vigili del fuoco
In fiamme una cartiera a Pomezia. L'intervento dei vigili del fuoco

In fiamme una cartiera a Pomezia, pochi chilometri a sud di Roma. La Deodati Ecocar, completamente distrutta dall'incendio, si trova poco distante dal deposito EcoX, andato a fuoco lo scorso maggio creando una nuvola di fumo che coprì anche diversi quartieri della Capitale. I vigili del fuoco sono intervenuti sul posto per cercare di spegnere le fiamme e soprattutto evitare che il vento, fortissimo nelle ore notturne in tutta la provincia di Roma, possa alimentare il rogo. L'incendio è scoppiato intorno alle 21 nel capannone sulla via Pontina Vecchia.

Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto Ezio Bonanni ha dichiarato in un comunicato stampa: "Pomezia. La nuova terra dei fuochi. Necessaria maggiore attenzione e prevenzione. Mi riferisco anche al rischio amianto. In qualità di presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto continueremo ad impegnarci per le bonifiche e la messa in sicurezza di tutti i siti".

Per il momento non sono chiare le cause dell'incendio, anche se gli investigatori stanno visionando le riprese delle telecamere di sicurezza installate all'interno della cartiera, che potrebbero fornire risposte ai primi interrogativi. Sul posto anche le unità per il rischio ambientale. Non risultano feriti.

A maggio dello scorso anno l'incendio alla EcoX

Il 5 maggio scoppiò un vasto incendio alla Eco X, un sito di stoccaggio di rifiuti speciali e ferrosi su via Pontina. Le fiamme sprigionarono un'altissima colonna di fumo nero, visibile a chilometri di distanza. I dati diffusi dall'Arpa rivelarono, nelle immediate vicinanze dei capannoni, livelli di diossina superiori di 700 volte rispetto al limite consentito e sforamenti delle quantità di policlorobifenili nell'aria di 4mila volte rispetto alla soglia di sicurezza.

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