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Bracciano, abusi edilizi. M5S: “Le autorizzazioni c’erano ma il Comune le aveva dimenticate”

Il blitz dei carabinieri dello scorso ottobre sul lago di Bracciano, in provincia di Roma, ha individuato, oltre al Comune, 17 titolari di stabilimenti balneari che occupavano il suolo demaniale senza le concessioni necessarie. M5S: “In realtà le autorizzazioni già esistevano, ma l’amministrazione dimenticò di verificare la documentazione inerente l’iter autorizzativo di realizzazione, nonostante fosse agli atti presso l’archivio comunale”.
A cura di Alessia Rabbai
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Panorama del Lago di Bracciano
Panorama del Lago di Bracciano (Wikipedia).

Il Comune di Bracciano fa retromarcia sulla demolizione dei manufatti sul lungolago Argenti. Parte della passeggiata coperta da una struttura in legno e il capannone al momento occupato dalla Protezione Civile resteranno dove sono, nonostante il blitz dei carabinieri dello scorso ottobre, autorizzato dalla Procura di Civitavecchia, che ha individuato, oltre al Comune, 17 titolari di stabilimenti balneari che occupavano il suolo demaniale senza le concessioni necessarie. "In realtà le autorizzazioni già esistevano, ma l'amministrazione dimenticò di verificare la documentazione inerente l’iter autorizzativo, nonostante questa fosse agli atti presso l’archivio comunale". A raccontarlo a Fanpage i consiglieri Marco Tellaroli e Alessandro Persiano (M5S) che hanno spiegato come in uno dei verbali redatto in sede di Conferenza dei Servizi, è specificato che: "Ardis, l'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo esprime parere favorevole ed esprime la necessità di quantificare le superfici demaniali interessate dall’intervento. Successivamente tali aree andranno richieste in concessione”. Richiesta che tuttavia non sarebbe stata formalizzata dal Comune "un iter amministrativo iniziato nel 2006 e mai concluso né dalla precedente, né dall'attuale amministrazione".

Ristoratori sul piede di guerra

I titolari degli stabilimenti sono sul piede di guerra e hanno avanzato 17 ricorsi nei confronti dell'amministrazione, chiedendo il risarcimento dei danni subiti. Mentre il Comune non dovrà provvedere alla demolizione delle strutture che in realtà abusive non sono, al momento non è lo stesso per loro. Con la formalizzazione della richiesta di concessione demaniale o con la richiesta si sdemanializzazione, anche le loro attività, come i manufatti Comunali, sarebbero tutelate e i ristoratori chiedono al sindaco di Bracciano, Armando Tondinelli, la conclusione delle procedure necessarie.  Nel 2006 il sindaco Enzo Negri, aveva delegato la questione all’assessorato ai Lavori Pubblici, cui faceva capo l'attuale primo cittadino. "Il buon senso avrebbe dovuto consigliare di approfondire l’argomento, rispolverare le carte, eseguire le doverose ricerche di archivio e sviscerare tutti i passaggi, così come è stato fatto (seppur tardivamente) per l’attuale sede della Protezione civile, visto che era stato proprio il Comune di Bracciano ad aver provveduto a rilasciare nel corso del tempo le autorizzazioni all’esercizio delle attività turistico balneari in quelle strutture, ritenute evidentemente legittime e conformi alle norme regolamentari" concludono i consiglieri Cinque Stelle.

Lago di Bracciano, denunciate 17 titolari di stabilimenti balneari

La questione degli abusi edilizi sulle rive del lago di Bracciano, in provincia di Roma, è stata portata alla luce lo scorso ottobre da un blitz dei carabinieri su lungolago Argenti. I militari hanno denunciato 17 persone titolari di locali e stabilimenti balneari perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di violazioni del Codice della Navigazione e del Testo Unico per l’Edilizia. I carabinieri di Bracciano e della dipendente Motovedetta hanno preso i provvedimenti dopo numerosi sopralluoghi e accertamenti tecnici che hanno passato al vaglio le autorizzazioni di chi gestisce le attività lungo l'intera costa del bacino sabatino.

L'intensa attività d'indagine ha permesso d'individuare alcuni titolari che, da tempo, occupavano aree demaniali sulla riva in assenza delle concessioni necessarie, arrivando anche a modificare, in alcuni casi, l’assetto edilizio infrastrutturale senza l'autorizzazione del Comune. Anche al Comune sono stati riconosciuti abusi edilizi per quanto riguarda una parte della passeggiata coperta da una struttura in legno e una capannone ad uso della Protezione Civile. Il Comune di Bracciano attivò subito la procedura per smantellare i manufatti, con ordinanza e successiva gara. L'annuncio della demolizione della struttura comunale, poi annullata, ha inizialmente suscitato grande interesse e indignazione tra i cittadini, convinti che si trattasse di sperpero di denaro pubblico.

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