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Botticelle a Roma: stop ai cavalli nelle strade, saranno solo nei parchi

Le botticelle spariranno dalle strade di Roma e cavalli saranno spostati nei parchi. Questo prevede il nuovo regolamento approvato dalla giunta capitolina che ora attende solo il via libera definitivo in Assemblea. I titolari delle licenze avranno infatti la possibilità di trasformare gratuitamente l’attuale autorizzazione in licenze taxi.
A cura di Alessia Rabbai
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Basta botticelle nelle strade, saranno solo nei parchi. Il nuovo regolamento approvato dalla giunta capitolina ora attende il via libera definitivo in Assemblea. "Voglio comunicarvi oggi un risultato raggiunto, un traguardo storico per la nostra città: finalmente eliminiamo dalle strade di Roma le botticelle per spostarle, nel rispetto delle norme vigenti, tra i viali alberati dei parchi e delle ville con percorsi studiati ad hoc. Niente più cavalli affaticati e costretti a percorrere tra le auto e sotto il sole le vie della città. Abbiamo approvato in Giunta il Regolamento sulle Botticelle che ora seguirà l'iter nei Municipi prima dell'approvazione definitiva in Assemblea Capitolina" lo ha annunciato la sindaca Raggi su Facebook. "Dopo decenni di immobilismo abbiamo avuto il coraggio di regolamentare questo servizio per tutelare il benessere dei cavalli, garantire la sicurezza ed evitare problemi alla viabilità della Capitale. E come avevamo annunciato nessun vetturino perderà il lavoro. I titolari delle licenze avranno infatti la possibilità di trasformare gratuitamente l'attuale autorizzazione in licenze taxi", scrive Raggi. "Grazie a questo regolamento aumentiamo anche i controlli nel rispetto del benessere degli animali, prevedendo sanzioni più pesanti in caso di trasgressioni. Tra le novità, i cavalli dovranno essere solo razze da tiro e non trottatori e saranno previsti orari più restrittivi nel periodo estivo. Stiamo avanzando nei tempi stabiliti dimostrando quanto questa Amministrazione sia sensibile al rispetto delle regole e al benessere degli animali. Il nostro impegno è una cosa seria. Con noi Roma cambia davvero" conclude il post.

Regolamento sulle botticelle

l testo delle Regolamento sulle botticelle è composto da 17 pagine, riporta due novità importanti, illustrate dagli uffici e dall’assessore capitolino alla Mobilità, Linda Meleo: lo spostamento delle botticelle dal centro storico a quattro percorsi alternativi ritenuti adeguati, perché in grado di “consentire giri abbastanza lunghi”, cioè Villa Borghese, Villa Pamphilj, il Parco degli Acquedotti e la Tenuta di Castel Di Guido, e la possibilità, per i vetturini che decidessero di non aderire a questo cambiamento, di convertire l’attuale licenza in licenza taxi. Inoltre, nel regolamento sarà previsto che “i cavalli potranno uscire solo con una temperatura inferiore ai trenta gradi– hanno spiegato gli uffici- Abbiamo anche pensato che su ogni carrozzella ci siano dei cronotachigrafi e strumenti idonei ad analizzare la temperatura, l’umidità e consentire di capire quanto tempo il cavallo è stato in movimento”.

Vetturini sul piede di guerra

Un passo avanti che però non sembra essere apprezzato dai vetturini, sul piede di guerra. Dei 38 presenti nel centro storico, solo tre per il momento hanno scelto di convertire la loro licenza in taxi. Molte le polemiche. Come riporta l'agenzia stampa Dire c'è chi sostiene che il percorso dei parchi non sarebbe idoneo al servizio: “Per arrivare a Villa Pamphilj piuttosto che a Villa Borghese dovremmo fare delle strade in salita molto pericolose per i cavalli, come via Garibaldi o via del Tritone o via Veneto. Ci saranno cadute e cavalli morti e la responsabilità sarebbe la vostra".

Inoltre, a detta loro, nei parchi non ci sarebbe niente da vedere. I turisti quindi, interessati a visitare le strade del centro e ad ammirare i monumenti ‘in carrozza' perderebbero di sicuro l'interesse a ciò che diventerebbe a tutti gli effetti una ‘passeggiata nel bosco'. "Noi nei parchi non andiamo perché un servizio pubblico non di linea non può diventare servizio di linea. Se mi chiedono oggi di andare a Villa Borghese io non ci vado perché non c’è nulla da vedere, figuriamoci se ci vado a lavorare. Nei parchi questo lavoro muore, fareste meglio a togliere direttamente il servizio”.

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