Borgese chiede perdono alla tassista violentata: “Ero in preda alla droga”
Simone Borgese, l'uomo che ha violentato una tassista romana la mattina dello scorso 8 maggio in zona Piana del Sole, alla periferia della capitale, ha deciso di chiedere perdono alla sua vittima. Per farlo il cameriere di trent'anni ha scelto l'aula del tribunale. Davanti ai giudici ha prima ammesso di aver assunto cocaina quel mattina.
"Ero in preda alla droga quando ho abusato di quella donna", queste le parole di Borgese riportate questa mattina dal quotidiano il Messaggero. "È vero sono stato violento – ha proseguito – E poi, per ritardare i soccorsi, ho pure tolto alla tassista le chiavi dell'auto, ma non le ho portato via quello che aveva nella borsetta".
Ammette la violenza Simone Borgese, ma come per giustificarsi racconta la sua infanzia difficile, con un padre violento e alcolizzato: "A volte non riesco a contenermi. Ho avuto un'infanzia diffcile – ha detto Borgese – Sono cresciuto con un padre padrone, che alzava spesso le mani in casa. L'ho visto picchiare mia madre. Alla signora, però, chiedo scusa, perdono. Ho sbagliato. Facevo da tempo uso di cocaina. E anche quel giorno ne avevo abusato".
Ma le ammissioni e le scuse dell'uomo per l'accusa, portata avanti da Eugenio Albamonte, sono solo strumentali a evitare una condanna esemplare, nel tentare di mitigare la pena. Borgese dovrà ora affrontare anche altri due procedimenti, uno per aver compiuto gesti di autoerotismo davanti ad una tassista e per il tentativo di violenza carnale nei confronti di una minorenne in ascensore. Secondo i giudici che hanno respinto la richiesta di libertà vigilata e confermato la custodia cautelare in carcere l'uomo è pericoloso e violento, non in grado di controllare i propri istinti.