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Blitz di Forza Nuova contro Repubblica: aperta un’inchiesta, 8 neofascisti indagati tra cui un minore

Aperta un’inchiesta sul blitz di Forza Nuova contro la sede del quotidiano la Repubblica e del settimanale l’Espresso, primo degli attacchi annunciati contro la stampa ‘immigrazionista’. Già denunciati due militanti neofascisti.
A cura di Valerio Renzi
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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d'inchiesta per il blitz dei militanti di Forza Nuova sotto la sede de l'Espresso e de la Repubblica. Ieri pomeriggio una decina di attivisti del movimento neofascista hanno fatto irruzione nel cortile esterno con i volti travisati da maschere bianche, uno striscione con su scritto ‘Boicotta l'Espresso e Repubblica', urlando slogan e agitando fumogeni e bandiere. Titolare del fascicolo è Francesco Caporale. Da quanto si apprende due militanti dell'organizzazione sono già stati denunciati dalla Digos per violenza privata, manifestazione non autorizzata e accensione di artifizi pirotecnici in luogo aperto al pubblico, mentre sarebbero in tutto 8 le persone indagate, tra cui un minorenne.

Il proclama di Forza Nuova contro la stampa ‘immigrazionista'

Con questo appello letto all'interno del cortile il gruppo ha rivendicato ‘l'assalto': "Il Gruppo De Benedetti, agli ordini di Soros, Renzi e Boldrini, è la voce di chi sta attuando il genocidio del popolo italiano. Roma e l'Italia si difendono con l'azione, spalla a spalla, se necessario a calci e pugni. Le chiacchiere dei politicanti o le false opposizioni (vedi destre al soldo di Berlusconi) sono nemiche del popolo quanto, se non di più, la banda Renzi".

"Oggi è stato solo il "primo attacco" contro chi diffonde il verbo immigrazionista – prosegue il violento proclama – serve gli interessi di Ong, coop e mafie varie. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico e militante contro chi diffonde la sostituzione etnica e l'invasione. Oggi è iniziata la difesa dei patrioti contro il veleno di questi terroristi mascherati da giornalisti".

La reazione delle istituzioni

In. merito all'episodio capo della polizia Franco Gabrielli ha dichiarato: "I fatti di ieri sono un episodio "molto più grave" dell'ordigno esploso questa mattina davanti a una caserma dei carabinieri a Roma. Su queste vicende non si deve mai avere l'improntitudine di fare distinguo: vanno condannate senza se e senza ma, che riguardino testate collocate a destra, sinistra oppure al centro. Per chi è democratico tutte le volte che si attenta al diritto di informazione credo che si attenti a un pezzo di democrazia del nostro paese".

Solidarietà ai giornalisti e alla testata è arrivata anche dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il ministro dell'Interno Marco Minniti ha annunciato la linea dura "contro chi attacca la democrazia".

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