Cerasela, bimba rom di 15 mesi ferita “da un piombino”: rischia di rimanere paralizzata
È grave Cerasela, la bimba rom di 15 mesi ferita alla schiena da ciò che secondo i parenti è "un piombino sparato da una pistola ad aria compressa". La piccola si trova ricoverata in prognosi riservata all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma dopo aver subito un intervento chirurgico per estrarre un corpo metallico. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri della compagnia Casilina e della stazione Alessandrina, dopo la denuncia dei genitori. In queste ore sono stati ascoltati alcuni familiari: hanno raccontato ai militari che la bambina, che abita nel campo di via Salone, era in braccio alla madre in strada, su via Palmiro Togliatti, quando la donna si accorta che le usciva sangue dalla schiena. Per chiarire la dinamica della vicenda e individuare gli eventuali autori del gesto, sarà necessario fare ulteriori accertamenti.
Dopo l'accaduto la comunità rom della Capitale assicura che non abbasserà la guardia. "Non sappiamo ancora se sia o no un atto razzista, ma da oggi noi non abbasseremo la guardia e non getteremo la nostra dignità, a costo di organizzare delle vedette, sia per la sicurezza del nostro popolo sia per quella di tutti i cittadini" ha sottolineato Najo Adzovic, presidente dell'Associazione Nuova Vita ed ex delegato ai rom dell'amministrazione Alemanno, che ha incontrato il padre della bimba. "I rom vivono da settanta anni nel territorio dell'ex VII Municipio, attuale V, e fino ad ora non era stato mai commesso un gesto così vigliacco contro bambini e donne Rom – ha aggiunto – Spero sia un caso isolato, altrimenti cominciamo pensare che ci sia chi semina odio e razzismo verso gli altri e si arrivi anche a dare il diritto, magari non scritto, ma di fatto tollerato ad alcuni di essere protagonisti di orrendi crimini, senza il benché minimo rispetto della legge e delle forze dell'ordine".
Dopo l'appello lanciato a Virginia Raggi dalla comunità rom, il sindaco di Roma è intervenuto sulla vicenda, facendo alla bambina gli auguri "di pronta guarigione" ha detto di auspicare "che gli inquirenti facciano presto chiarezza sulla dinamica dell'accaduto". Intervenuto con un gesto di vicinanza alla famiglia della bambina anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha definito "molto grave" quello che accaduto. "Auspico sia fatta al più presto chiarezza sull'accaduto e che venga quanto prima assicurato alla giustizia il responsabile di questo ignobile gesto" ha aggiunto. A fare visita in ospedale alla bambina la senatrice del Pd Monica Cirinnà che ha parlato di "una terribile aggressione". Cirinnà ha anche aggiunto che la bimba " è in gravi condizioni". "A lei e alla sua famiglia va la nostra vicinanza – ha concluso – La magistratura far il suo dovere, ma questo clima d'odio alimentato ogni giorno di certo non aiuta".
Bimba rom rischia di rimanere paralizzata: l'appello al presidente della Repubblica
La comunità rom e sinta, stretta intorno alla famiglia della piccola Cerasela, ha rivolto un appello al presidente della Repubblica:
"Cirasela, bimba rom di 15 mesi, paralizzata da un vigliacco. Ora è all’ospedale: il proiettile ha leso la colonna vertebrale della bimba che ora rischia di rimanere paralizzata. Perché? Perché a un essere innocente deve essere distrutta la vita? Perché una famiglia, povera e indifesa, deve precipitare nella disperazione colpita nel suo bene più prezioso e unico, i figli? Perché può esistere qualcuno di così vigliacco da sparare a gente inerme che cammina per strada per far loro del male?
Noi sappiamo perché.
Noi sappiamo che dieci anni di campagne di discriminazione e odio contro chi non ha altra colpa che essere diverso hanno coltivato rancore e rabbia in chi ha bisogno di trovare un colpevole al proprio disagio, all’insicurezza del presente, all’incertezza del futuro.
Noi sappiamo chi ha coltivato questo rancore che un giorno colpisce a morte un essere umano con un altro colore della pelle, un giorno un gruppo di “zingari” che tornano da un campo giochi, domani un essere umano che la pensa diversamente, solo perché crede in un dio che si chiama Allah.
Noi sappiamo che questa onda nera d’odio e di rancore trova oggi nel governo italiano, a dirigere il ministero dell’Interno, chi l’ha alimentata e che ora ne coglie i frutti promettendo respingimenti, ruspe e censimenti etnici.
Noi sappiamo che quest’onda nera sommerge il senso stesso di umanità che ci dovrebbe distinguere e che solo recuperando questo senso d’umanità non ci saranno più madri e bimbi abbandonati a morire in mare, immigrati e “zingari” presi di mira dai vigliacchi in un ormai lungo elenco di violenze piccole e grandi che fanno vivere nella paura intere comunità.
Perciò non ci sentiamo di rivolgerci al ministro dell’Interno per chiedere giustizia per la piccola Cirasella. Certo polizia e carabinieri faranno le proprie indagini ma il vigliacco che agisce nell’ombra sa bene che gode praticamente dell’impunità ed è perciò tanto più vile il suo gesto.
Ci rivolgiamo invece a chi rappresenta tutto il popolo italiano, al presidente della Repubblica italiana, perché con le sue parole rischiari la coscienza collettiva restituendole quel senso di umanità che sembra smarrito e garantisca che l’azione del governo sia coerente con quei principi che la carta dei diritti universali e la nostra costituzione hanno sancito dopo che l’umanità è uscita dalla più grande tragedia provocata dall’odio verso l’altro perché diverso per religione, razza o opinione politica".
Alleanza Romanì, Accademia d’arte romanì, Associazine nazionale Them Romanò onlus, FederArteRom, Associazione Upre Roma, Associazione Amici di Zefferino, Associazione Romani Kriss, Associazione Sinti italiani di Prato, Associazione Nevo Drom, Associazione Rom in Progress, Associzione New Romalen, Associazione Futurom, Associazione Romni onlus, Associazione Rowni, Associazione Rom e Romnia Europa, Associazione Sucar Drom, Associazione cittadinanza e minoranze.