Bengalese ammazzato di botte a Ostia: arrestati per omicidio marito e moglie di vent’anni
Sono una coppia di giovani di appena vent'anni, marito e moglie, le due persone arrestate l'11 maggio con l'accusa di omicidio e rapina. Secondo gli investigatori sono loro gli autori della sanguinosa rapina avvenuta l'8 ottobre del 2017 e finita con il decesso di Milon Sayal, 33enne di nazionalità bengalese. Il giovane venne soccorso da alcuni passanti mentre si trovava privo di sensi a terra, passando dal Grassi di Ostia all'ospedale San Camillo dove è morto dopo 24 ore di agonia ha causa di un ematoma cranico provocato dalle percosse subite.
Senza testimonianze dell'aggressione, e senza segni evidenti di violenze sul corpo, in un primo momento la morte del 33enne era stata attribuita a cause naturali. La successiva autopsia ha portato alla luce invece la presenza di un trauma, e diversi riscontri facevano pensare ad una rapina finita male: Sayal non aveva più indosso al momento in cui è stato soccorso il telefono cellulare e una somma in denaro (circa 1000 euro), che aveva per pagare l'affitto dell'abitazione che divideva con dei connazionali.
Tutti elementi che hanno concorso ad aprire un'inchiesta che, dopo mesi d'indagine, ha portato agli arresti di questa mattina. Da quanto appurato il 33enne, residente a San Giovanni e impiegato in zona Tiburtina con un lavoro stabile, era stato attirato a Ostia Nuova tramite un sito d'incontri. Ma invece di incontrare una ragazza, avrebbe trovato la coppia pronto a rapinarlo. Nel corso dell'inchiesta – che ha mosso i primi passi grazie ai tabulati telefonici – è stato anche rinvenuto il telefono appartenuto al cittadino originario del Bangladesh, venduto ad un uomo proprio dalla donna arrestata.