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Bassiano, morto sul lavoro l’operaio Renato Mercuri: è rimasto schiacciato tra due bobine di carta

Renato Mercuri, operaio di 53 anni residente a Bassiano, è morto questa mattina in un tragico incidente nell’azienda cartiera in cui lavorava. A quanto ai apprende, sarebbe rimasto schiacciato tra due bobine di carta: sul posto sono giunti immediatamente gli operatori del 118, ma non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate.
A cura di Natascia Grbic
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Un uomo è morto questa mattina durante un tragico incidente sul lavoro. La vittima è il 53enne Renato Mercuri, lavorava in un'azienda cartiera di Sermoneta Scalo. A quanto si apprende, Mercuri è stato schiacciato da due bobine per lavorare la carta di grandi dimensioni: inutile la corsa dei soccorritori sul luogo dell'incidente, ogni tentativo di salvargli la vita è stato vano. Purtroppo quanto accaduto è stato molto grave, il trauma riportato era troppo serio per poter sopravvivere. Sul posto, oltre ai soccorritori del 118, anche i carabinieri e gli ispettori della Asl: saranno adesso loro a fare i rilievi del caso per determinare le cause della tragedia che hanno portato alla morte di Lorenzo.

Morto l'operaio Renato Mercuri: aperta inchiesta

Renato Mercuri aveva 53 anni, aveva una moglie e due figli. Era un uomo molto conosciuto e benvoluto a Bassiano, dove viveva e lavorava da anni. Adesso sulla sua morte è stata aperta un'inchiesta: molto probabilmente le forze dell'ordine vogliono stabilire cos'è davvero successo questa mattina, e se la morte dell'uomo si sarebbe potuta evitare in qualche modo. Attualmente non si hanno ulteriori informazioni sull'incidente, anche se ovviamente i carabinieri sentiranno i colleghi dell'uomo per farsi raccontare cos'è accaduto.

Il sindacato: "Tragedia inaccettabile"

A esprimere cordoglio per la morte di Renato Mercuri, il sindacato Ugl, cui il 53enne era iscritto da tempo. "È una ennesima tragedia inaccettabile, per cui servono misure più drastiche per implementare una maggiore cultura della sicurezza all'interno dei luoghi di lavoro, soprattutto dove il rischio di infortuni è più alto – scrive l'Ugl in una nota – In un momento come quello che l'Italia sta attraversando a causa dell'emergenza Covid-19, non si può continuare a morire nei luoghi di lavoro, urge più formazione per i dipendenti e maggiori controlli".

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