Barillari espulso dal Movimento 5 Stelle: “Punito perché non mi sono venduto al Pd”
Il consigliere regionale del Lazio Davide Barillari è stato espulso dal Movimento 5 Stelle. Contrario a ogni dialogo con il Partito democratico, si era opposto da mesi alle aperture della capogruppo Roberta Lombardi, ma è stata l'ultima provocazione a sancire l'espulsione immediata da parte del collegio dei probi viri. In piena emergenza coronavirus Barillari ha pubblicato un sito di informazione sanitaria con un indirizzo molto simile a quello ufficiale della sanità laziale. Una mossa che non è piaciuta né al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, né ai suoi colleghi del movimento.
Barillari: "Io colpevole di non essermi venduto al Partito democratico"
"Sono stato cacciato dopo 10 anni di vero attivismo dal basso, colpevole di essere rimasto coerente, di non essermi mai venduto al Pd come hanno fatto tanti altri", si è sfogato il diretto interessato sui social. E ancora: "Sono stato cacciato dal M5S dopo 10 anni di vero attivismo dal basso, oggi sono dichiarato "colpevole" di essere rimasto coerente ai valori e alle promesse fatte ai cittadini, "colpevole" di non essermi mai venduto al Partito Democratico come hanno fatto tanti altri. Ora, dai banchi del gruppo misto, continuerò con ancora più forza a combattere a fianco dei cittadini, nelle battaglie che i miei colleghi non hanno più il coraggio di fare". Su Facebook ha pubblicato un lungo documento che definisce non "una memoria difensiva", ma "un pubblico atto di accusa contro il tradimento dei valori fondativi del MoVimento 5 Stelle da parte dei suoi stessi vertici".