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Banda di usurai praticava tassi di interesse fino al 570%. Connessioni con Casamonica e camorra

Nove arresti e sequestri di beni per 11 milioni: la guardia di finanza ha sgominato un gruppo di usurai che praticava tassi fino al 570% annui, minacciando e usando violenza contro chi non poteva pagare. Il gruppo, guidato da Mario Licenziato e i figli, era in stretto contatto con la camorra della Nuova Famiglia e in connessione con il clan Casamonica. E nelle carte spunta il nome di ‘Lady Cocaina’, ancora in attività nonostante la detenzione.
A cura di Valerio Renzi
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Nove persone sono state arrestate e beni e società per 11 milioni di euro sono stati sequestrati questa mattina, al termine di un'operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Roma. Le fiamme gialle, dopo un'inchiesta coordinata dalla procura di Roma, hanno così sgominato un gruppo criminale dedito all'usura e all'estorsione. Gli arrestati sono accusati anche di truffa aggravata ai danni dello Stato, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di beni al fine di eludere la normativa antimafia in materia di prevenzione patrimoniale.

I rapporti con i Casamonica e la Nuova Famiglia

L'operazione "Terza Età", perché parte dei proventi dell'attività di usura era reinvestita in case di riposto, prende il via da un'inchiesta che nel 2017 aveva portato in carcere tra gli altri Massimo Nicoletti, figlio del più noto Enrico Nicoletti, il cassiere della Banda della Magliana. Nel corso di quell'inchiesta emergeva la figura di Mauro Licenziato. I successivi accertamenti hanno portato a scoprire come l'uomo era al vertice del sodalizio criminale sgominato questa mattina, assieme al padre Mario. Un gruppo che poteva vantare importanti entrature nell'ambiente criminali, avendo rapporti consolidati con elementi del clan Casamonica e la Nuova Famiglia, l'alleanza tra clan di camorra a cui Mario Licenziato sarebbe appartenuto in forma organica secondo gli investigatori.

L'attività di usura

Le successive indagini hanno portato a ricostruire il presunto organigramma del gruppo che, grazie a un'ingente disponibilità di contanti, elargiva prestiti a commercianti, imprenditori e persone in difficoltà economiche. Le somme, con tassi medi di interesse tra il 90 e il 180% annui e punte del 570%. Per riottenere le somme non mancavano di esercitare minacce e violenze contro i malcapitati, appropriandosi anche di beni sottraendoli con la forza ai proprietari.

Il ruolo di Lady Cocaina

Nell'incartamento è emerso anche il nome di Carmela Licenziato, nota alle cronache giudiziarie come ‘Lady Cocaina'. La donna è la zia di Mauro e Gianluca Licenziato, che su sue disposizioni avrebbero lavorato sul traffico di stupefacenti sull'asse Roma – Napoli. Anche se detenuta la donna progettava di "aprire" una piazza di spaccio nella capitale.

Il denaro investito in attività legali

I proventi delle attività illecite venivano reinvestite in attività del tutto legali e in investimenti immobiliari. "Sul punto – si legge in una notta della guardia di finanza – ha svolto un ruolo fondamentale la professionista LIGUORI Anna Maria, organica al sodalizio e destinataria del provvedimento cautelare degli arresti domiciliari, consulente fiscale in grado di individuare i soggetti cui attribuire, di volta in volta, la formale titolarità giuridica dei compendi aziendali riconducibili all’organizzazione". Sistematico il ricorso a "teste di legno", utilizzate" per la gestione di imprese attive nel commercio di autovetture e nel settore delle strutture ricettive per anziani", sottoponendo a sequestro preventivo due “strutture protette”.

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