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Ballottaggio Roma, da destra a sinistra in fila a votare Virginia Raggi contro il Pd

Da destra e da sinistra tanti saranno i voti pronti a convergere sul Movimento 5 stelle, per ragioni diverse, al secondo turno delle elezioni comunali di Roma. Una scelta tattica contro il Pd di Matteo Renzi in alcuni casi, la speranza di un governo di cambiamento della città in altri.
A cura di Valerio Renzi
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Un vecchio adagio recita: il nemico del mio nemico è mio amico. E proprio questa sembra essere la logica applicata da tantissimi per scegliere di andare a votare Virginia Raggi al ballottaggio per il comune di Roma. Se la vittoria della candidata del Movimento 5 stelle può assestare un duro colpo al Pd a Roma e alla leadership e al governo di Matteo Renzi, allora viva Virginia Raggi! Un movimento convergente sui pentastellati che arriva sia da destra che da sinistra. Voti che il M5s, che da sempre si professa "né di destra né di sinistra", è pronto ad accogliere a braccia aperte, dando ad ognuno almeno qualche buona ragione per votare Virginia Raggi e non Roberto Giachetti.

Ballottagio Roma: Meloni, Salvini e Virginia Raggi

Ad essersi espressi in tempi non sospetti la terza classificata per la corsa al Campidoglio Giorgia Meloni, che il 18 marzo dichiarava: "Se non vado al ballottaggio voto Raggi". Salvo poi aggiustare il tiro dopo il voto: “Ho sbagliato. Non la prendo neanche in considerazione: l’ho trovata francamente molto deludente, rigida, superficiale, pressappochista, supponente". Ma il numero due di Fratelli d'Italia ha poi chiarito: "Non scomunichiamo chi vota Movimento 5 stelle". Quindi mai con il Pd, ma mano libera per chi vuole recarsi alle urne e votare 5 stelle.

L'alleato Matteo Salvini è stato invece decisamente più esplicito. Il leader del Carroccio per togliere ogni dubbio è tornato anche ribadirlo qualche giorno fa: "Ho tanti difetti, ma non cambio idea ogni 15-20 giorni. A Roma voterei per la Raggi e lo stesso discorso vale per Torino". E ancora: "Se qualcuno mi chiede un consiglio, gli dico di cambiare. Cambiare chi ha mal gestito Roma e Torino. E dunque non votare mai per uno del Pd e mettere alla prova i 5 Stelle. Gli darei il mio voto sia a Roma che a Torino".

Nessun dubbio quindi: da destra contro il Pd senza se e senza ma. Nella speranza forse che il governo logori le speranze che i cittadini hanno riposto nel Movimento, dando spazio ad uno spazio di opposizione da destra. Ma anche perché, come mostrato dall'analisi di Ilvo Diamanti, gli elettori di Lega e Fratelli d'Italia sono i più vicini al Movimento 5 stelle, uniti dall'avversione contro Renzi e l'Unione Europe. Inoltre le parole di Virginia Raggi su sicurezza e campi rom, e un discorso sulle migrazioni costitutivamente ambiguo del M5s sul tema dell'immigrazione, aiutano a rendere praticabile questa scelta da parte del popolo della destra.

Ballottagio Roma: la sinistra a 5 stelle

Ma se Virginia Raggi piace alla destra, non dispiace alla sinistra. Un voto meno scontato ma che la candidata pentastellata sta inseguendo con dedizione. La parte della nascente Sinistra Italiana raggruppata attorno al vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smerigilio e al capogruppo uscente in Campidoglio Gianluca Peciola, sarebbe orientata a votare Roberto Giachetti. Ma in molti altri preferirebbero Virginia Raggi, che ha lanciato l'amo incassando il sì dell'urbanista Paolo Berdini per un assessorato di peso. Le risposte date dalla Raggi ai 5 punti con cui il candidato della sinistra Stefano Fassina ha interrogato gli sfidanti al ballottaggio, sono apparse certo più convincenti di quelle date da Giachetti. Di fondo, oltre i temi come Olimpiadi e debito in cui le posizioni della sinistra e dei 5 stelle si avvicinano, rimane la divisione tra chi sogna ancora il centrosinistra e chi è convinto che quella stagione sia morta e sepolta.

Pronti ad un voto tattico in favore di Virginia Raggi anche dall'estrema sinistra: la Carovana delle periferie, che raccoglie alcuni centri sociali (come lo storico Corto Circuito di Cinecittà), il sindacato di base Usb e diversi comitati di quartiere ha invitato pubblicamente a votare il Movimento 5 stelle al secondo turno. In tanti altri andranno in ordine sparso senza prese di posizione pubbliche. L'idea non è solo assestare un colpo al Partito democratico, ma la speranza di avere una maggioranza con cui sia più facile dialogare "dal basso".

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