Attivisti di Greenpeace si calano dalla Tangenziale Est: “Basta smog, fermiamo il diesel in città”
Sono entrati in azione questa mattina gli attivisti di Greenpeace. Con imbracature e caschetti si sono calati dalla Tangenziale Est all'altezza di via dello Scalo San Lorenzo, esponendo uno striscione con su scritto "Respirare è un diritto #stopdiesel", e un paio di polmoni a simboleggiare i danni dell'inquinamento dell'aria per la salute. L'organizzazione ambientalista, che da sempre si caratterizza per le sue spericolate azioni di comunicazione, sta portando avanti proprio in queste settimane una campagna per chiedere che nelle grandi città ci si avvii in tempi progressivi ma certi a mettere al bando i mezzi che viaggiano a diesel. Diminuire fino a zero le emissioni diesel consentirebbe infatti di abbassare notevolmente i livelli di biossido di azoto nell'aria. L'NO2 è responsabile secondo l’ultimo report dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), nel nostro paese di oltre 17.000, un incidenza quasi doppia della media europea. Una vera e propria emergenza a cui servirebbe rispondere con interventi drastici.
Città troppo inquinate: "Intervengano i sindaci"
"I sindaci delle nostre città hanno la possibilità di proteggere la salute dei loro cittadini e mandare al contempo un segnale fortissimo al mercato – spiega Andrea Boraschi, responsabile campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia – In molte città europee si discute della fine della mobilità ‘fossile', e in primis di quella a gasolio, e le vendite dei diesel calano. In Italia invece continuano a salire. Dobbiamo invertire questa tendenza, facendo capire chiaramente ai
cittadini che questa tecnologia ha gli anni contati. Cominciamo dalle grandi città, dove i danni ambientali e sanitari causati dai veicoli diesel sono maggiori".
Area troppo inquinata fuori le scuole
Solo la scorsa settimana Greenpeace ha reso pubblici i dati raccolti fuori dieci istituti scolastici di elementari e materna, dove all'orario di ingresso dei bambini il livello di concentrazione sono sempre risultati superiori ai 40 microgrammi per metro cubo, con picchi di concentrazione quasi tripli rispetto a quel limite. "La concentrazione media oraria più bassa rilevata all’ingresso delle scuole romane è di 48,9 μg/m3, la più alta 66,1 μg/m3. Si registrano picchi – in concentrazioni medie su dieci minuti – fino a 111,4 μg/m3: un valore abnorme, se si considera che già nel 2005 l’OMS segnalava come nei bambini gli effetti patogeni del NO2 sul sistema respiratorio siano provati anche per concentrazioni inferiori ai 40 μg/m3".