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Barcellona, furgone travolge la folla nella Rambla

Attentato Barcellona, il racconto di Alessio giovane ex vicepresidente del IX Municipio

Il racconto su Facebook di Alessio Stazi, 30 anni ed ex vicepresidente del IX Municipio di Roma, sopravvissuto all’attentato sulle Ramblas di Barcellona: “È stato terribile percepire di essere nel mirino, puntato dal camion, è stato terribile vedere persone colpite volare via di fronte a me”.
A cura di Valerio Renzi
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Alessio Stazi, classe 1988, è l'ex vicepresidente e assessore all'Ambiente del IX Municipio di Roma e si trovava ieri sulle Ramblas a Barcellona al momento dell'attentato. Come tanti altri giovani e non si trovava a passeggiare nel cuore della città catalana, dove un furgone lanciato sulla folla ha ucciso almeno 13 persone (al momento non sono confermate vittime italiane). Alessio ha raccontato quei terribili momenti su Facebook in diversi post, per rassicurare gli amici in Italia, ma anche per testimoniare la sua rabbia e dolore. Post che stanno ricevendo centinaia di commenti e condivisioni

Ecco le sue parole subito l'attentato:

È stato terribile. È stato terribile percepire di essere nel mirino, puntato dal camion, è stato terribile vedere persone colpite volare via di fronte a me, è stato terribile scappare via con la paura di essere uccisi, è stato terribile chiudersi in un negozio pensando che se gli attentatori lo avessero assaltato saremmo stati senza scampo. È terribile ora non capire cosa succede, non sapere da dove iniziare a chiamare tutti quelli che conoscono che vivono qui.

Alessio sopravvissuto alla strage di Barcellona: "Ho visto uccidere di fronte a me"

Alessio racconta di aver uccidere proprio di fronte a sé. Persone investite e travolte, in una manciata di secondi il terrore per strada e neanche il tempo di capire cosa accadesse per darsi alla fuga assieme ad altre centinaia di cittadini della città e turisti. "Sono vivo solo perché non sono riusciti ad ammazzarmi, ma io ero lì nel mezzo, li ho visti, in pochi secondi ho visto uccidere non so quante persone di fronte ai miei occhi. – scrive e Alessio in un altro post – Mi sono ritrovato chiuso in un sottoscala di un negozio e non so neanche come ci sono arrivato, non so dove sono i miei amici e non capisco ancora cosa cazzo sia successo".

"Barcellona non smetterà di accogliere"

Poi l'ultimo pensiero tornato nella sua abitazione di Barcellona, e la speranza che la città non cambi il suo modo di essere: "Sono a casa. È stato terribile, provo un dolore immenso per le persone che non ci sono più, per tutti i feriti e per questa città meravigliosa che sicuramente con la sua cultura ed il suo popolo non smetterà di vivere e accogliere il mondo. Un abbraccio a tutti quelli che hanno avuto un pensiero per tutti noi.

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