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Ater, 600 telecamere sorveglieranno case popolari: “Stop occupazioni, alloggi solo con graduatoria”

Ater ha investito quasi quattro milioni di euro per l’acquisto e l’installazione di 600 telecamere da posizionare all’esterno di alloggi popolari per evitare che vengano occupati una volta rientrati nella disponibilità dell’azienda. Saranno messe nei quartieri più a rischio come Quarticciolo, San Basilio, Tiburtino III e Trullo.
A cura di Natascia Grbic
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600 nuove telecamere di videosorveglianza installate nei quartieri con il più alto rischio di occupazione delle casa popolari di proprietà dell'Ater: San Basilio, Trullo, Tiburtino III, Quarticciolo. L'azienda ha investito 3 milioni e 382mila euro per questi apparecchi, che dovrebbero far sì che gli appartamenti non siano occupati una volta rientrati nella disponibilità della società. L'Ater si era già dotata anni fa di dispositivi anti-intrusione, ma non hanno mai funzionato. Motivo per quale ha deciso di investire questi fondi nel nuovo sistema. Ater ha circa 48mila case popolari a Roma, e 3.500 esercizi commerciali: dei primi, il 13% – circa 6mila appartamenti – risulta occupato. Negli ultimi anni gli sgomberi sono aumentati e diverse persone sono state sfrattate dall'appartamento popolare che avevano occupato. In ogni caso, Ater conta che degli appartamenti che ha ‘recuperato' nell'ultimo anno, arriverà a perderne di nuovo il 15%. Perché è probabile che saranno occupati nuovamente.

Ater, come funzionano le 600 telecamere che sorvegliano le case popolari

Le telecamere di videosorveglianza saranno installate all'ingresso della casa per riprendere eventuali occupazioni, mentre le porte saranno allarmate e collegate a una centrale operativa che rileverà immediatamente eventuali effrazioni. "Non abbiamo preso questa decisione perché sono aumentate le occupazione, ma per contrastarle – spiegano da Ater – In realtà le occupazioni forzose con lo scasso delle porte e modalità simili sono solo una piccola percentuale di quelle che vengono definite occupazioni. E queste vengono individuate rapidamente e denunciate, e sono quelle su cui c'è più facilità a intervenire nell'immediato perché c'è la segnalazione. A volte questo non avviene, ed è per questo che Ater ha deciso di fare un acquisto così massiccio in telesorveglianza". Per adesso non sono previsti altri investimenti: bisogna prima vedere come andranno questi primi mesi e se il sistema delle telecamere sia adatto al contrasto delle occupazioni, e poi l'azienda deciderà se provare questo metodo anche nelle altre zone di Roma. "Negli ultimi tre anni Ater ha triplicato il numero di alloggi recuperati e rimessi a disposizione di graduatorie e assegnazioni. Confidiamo che rimangano a disposizione della collettività".

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