42 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Piano Atac, nel 2016 via 498 autisti per risparmiare

Si tratta di dipendenti che andranno in pensione e 350 autisti a tempo determinato che non verranno riconfermati. La misura è contenuta nel piano industriale di Atac presentato ieri dall’amministratore delegato Danilo Broggi. Qualche novità positiva sugli abbonamenti per gli studenti fuorisede. Critiche dalla Cgil al piano: “Non c’è stato confronto con le parti sociali”.
A cura di Enrico Tata
42 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo la presentazione del durissimo piano industriale di Atac, illustrato la scorsa mattina dall'amministratore delegato Danilo Broggi in commissione trasporti, ecco un'altra decisione che emerge dalla lettura del documento. Non solo ci sarà un aumento delle ore di lavoro per i conducenti, tagli alle corse notturne, riduzione del numero di autobus, crescita del prezzo degli abbonamenti.  Ma saranno tagliati anche 498 autisti. Dal 2014 al 2016 i dipendenti Atac passerarnno da 12.184 a 11.686. Non si tratta però di esuberi veri e propri, perchè 100 dipendenti andranno in pensione, mentre molti altri sono lavoratori a tempo determinato. "Stiamo parlando di circa 350 autisti assunti a tempo determinato che, quando la razionalizzazione del servizio e le nuove regole d'ingaggio per i dipendenti saranno entrate a pieno regime, non saranno più funzionali all'azienda e non verranno riconfermati”, ha spiegato l'assessore ai trasporti Improta.  Qualche novità positiva invece potrebbe essere in arrivo sugli abbonamenti. Confermato l'aumento dei costi per il mensile e l'annuale, ma potrebbero essere previsti alcuni sconti per gli utenti fidelizzati e per gli studenti fuorisede. "Stiamo lavorando per introdurre abbonamenti e tariffe agevolate anche per studenti non residenti che oggi non ne possono usufruire" ha spiegato. Poi ha aggiunto: "La modalità ancora non è stata definita nei particolari ma potremmo arrivare a stipulare una convenzione con l'università".Così l'assessore Guido Improta.

Altro capitolo del piano è la lotta all'evasione. “I furbetti dei tornelli”, li chiama l’ad dell’Atac, ovvero chi non paga i biglietti di bus e metro. "Il presidio del territorio costituisce lo strumento primario per la lotta all'evasione tariffaria- spiega Broggi – Oggi per quanto riguarda i bus, il tasso di evasione è del 15 per cento". Il primo intervento sarà la costituzione dal 2015 di una centrale unica, con 400 addetti impegnati alla lotta all'evasione. “Così – promette l’amministratore delegato – saremo in grado di quadruplicare il numero delle corse sotto controllo".

Atac, le critiche della Cgil al piano

"Non c'è stato alcun confronto con le parti sociali", spiega Alessandro Capitani, segretario generale Filt Cgil Roma e Lazio, che poi ha illustrato le condizioni in cui versa l'azienda: dal 2011 gli utili sono scesi del 27 per cento, i debiti sono aumentati di quasi l'8 per cento e i costi generali di 2,8 per cento, al contrario dei costi per il lavoro diminuiti di mille euro all'anno per dipendente. Secondo il sindacato ci sono meno vetture in giro ma i costi per utenze e carburante sono cresciuti. Le responsabilità, per la Cgil sono da ricercare proprio nel forte indebitamento cresciuto anno dopo anno, nella mancanza di strategia e nel conflitto istituzionale sulla gestione del trasporto. Sul piano di razzionalizzazione delle linee è intervenuto anche l'assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Guido Improta: "Sono sei mesi che sento parlare di taglio delle linee di bus. Non è vero. In passato è stato fatto un errore ampliando l'offerta di linee a dismisura, senza poggiare su un'analisi significativa della domanda. Scelte di questo tipo hanno determinato un buco nei conti che la dirigenza attuale è chiamata a gestire. Noi dobbiamo far funzionare l'azienda rispetto alle risorse economiche che ha disposizione. Se qualcuno può fare di meglio, lo faccia mettendo in campo strumenti nuovi".

42 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views