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Atac, nuove direttive: pausa pranzo di 10 minuti in ufficio e aumento da 37 a 39 ore

I dipendenti Atac saranno costretti fino a settembre a una pausa di 10 minuti e a mangiare in ufficio o in officina con cibo portato da casa. Il provvedimento a seguito della chiusura della mensa nei locali di via Prenestina e delle nuove direttive per 1200 persone con un aumento da 37 a 39 ore settimanali.
A cura di Alessia Rabbai
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Pausa ridotta da 30 a 10 minuti e pranzo al sacco negli uffici. Sono due delle direttive del nuovo accordo tra confederali e azienda Atac che entrerà in vigore da domani fino a settembre. Aumenta l’orario settimanale da 37 a 39 ore anche se i dipendenti hanno lamentato "personale insufficiente". Nel documento si legge: “In applicazione dell’incontro del 12 giugno ribadiamo la validità per tutto il personale con turno fisso della riduzione che fino al ripristino del servizio mensa avrà un durata di 10 minuti anziché 30”. I 1200 dipendenti saranno quindi costretti a mangiare, con i minuti contati, sulle scrivanie o in officina, con cibo portato da casa perché la mensa nei locali di via Prenestina è chiusa dallo scorso 24 luglio.

Atac: mensa chiusa

La mensa nei locali di via Prenestina, ha chiuso 11 mesi fa, a seguito di un mancato rimborso di un appalto da 852mila euro, decisione presa dal Dopolavoro in accordo con tutte le sigle sindacali. Tuttavia "la riduzione della pausa pranzo, come è stato chiarito, resterà in vigore solo fino a quando non verrà ripristinato il servizio — ribadisce la Rsu Cisl — e abbiamo già aperto un tavolo di lavoro con l’azienda. A settembre — annunciano — le mense delle 18 sedi verranno riaperte e la pausa pranzo tornerà a 30 minuti per tutti. L’accordo firmato ha tenuto conto di tutte le esigenze dei lavoratori e le richieste della municipalizzata".

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