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Atac nei guai, pignorati 77 milioni di euro

A rischio pagamenti dei fornitori, acquisto del carburante e gli stipendi dei dipendenti. Il Comune: “Garantiremo le risorse necessarie per mantenere l’operatività”. Già presentato il ricorso in Cassazione.
A cura di Enrico Tata
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Una decisione che, se confermata, non permetterebbe ad Atac di pagare i fornitori, acquistare carburante e assicurare lo stipendio ai 12mila dipendenti. E questo significherebbe che a Roma potrebbero non esserci più bus e metro in circolazione. Dopo le polemiche dei giorni scorsi sul durissimo piano industriale presentato dall'amministratore delegato Danilo Broggi, ecco un altro guaio per l’azienda che gestisce il trasporto pubblico: alla municipalizzata è stato notificato un pignoramento da 77 milioni di euro relativamente a un vecchio contenzioso con Roma Tpl, il consorzio che gestisce in appalto le linee periferiche di superficie. Per ora, i conti correnti dell’azienda sono congelati, in attesa dell’udienza il prossimo 25 novembre. Una situazione che potrebbe significare il blocco dell’operatività dell’azienda. Già ieri sera il Comune di Roma ha fatto comunque sapere che garantirà le risorse necessarie ad Atac affinché l’attività resti regolare. Non solo: il comune di Roma ha già presentato ricorso in Cassazione perché, secondo il Campidoglio, “il lodo arbitrale è stato pronunciato nel 2009 da arbitri che ritiene privi di potere e non legittimati a giudicare la controversia”.

La prossima settimana, in assestamento di Bilancio, saranno stanziati i 77 milioni, e proprio il sindaco Ignazio Marino si presenterà in Procura con tutta la documentazione. “Investiremo la Procura della Repubblica delle valutazioni di competenza”, si legge in una nota del Campidoglio. Una vicenda che è cominciata con il lodo arbitrale chiesto da Tevere Tpl su un bando di 400 milioni, dal 2005 al 2009, per adeguamento delle tariffe e la proroga del contratto fino al 2009. Il collegio dà ragione a Tevere Tpl e da lì comincia una serie di ricorsi, cause, citazioni in giudizio e sentenze. Fino alla decisione notificata ieri. Una nuova tegola per l’amministrazione guidata da Marino e per l’azienda municipalizzata dei trasporti.

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