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Atac, il Tribunale fallimentare ammette il concordato di continuità: l’azienda resterà pubblica

Atac resterà pubblica. Questa la decisione del Tribunale fallimentare per l’azienda capitolina. Contenta la sindaca di Roma che ha commentato sulla sua pagina Facebook: “un passo decisivo verso il risanamento e il rilancio dei trasporti”.
A cura di Alessia Rabbai
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Il Tribunale fallimentare di Roma ha emesso in data odierna il Decreto di ammissione di Atac al concordato in continuità. "Il Collegio – informa l'azienda – facendo seguito al parere positivo della Procura, ha valutato positivamente il lavoro effettuato dalla Società, concretizzatosi nel Piano industriale depositato a gennaio 2018 e nella proposta Concordataria tesa a garantire la migliore soddisfazione possibile dei creditori, in discontinuità rispetto al passato e nel pieno rispetto delle regole". Il sindaco di Roma Virginia Raggi, sotto l'hashtag #SalviamoAtac ha commentato: "Il Tribunale fallimentare di Roma ha ammesso la società al concordato preventivo che abbiamo presentato. Un passo decisivo verso il risanamento e il rilancio dei trasporti a Roma. È una vittoria dei cittadini: Atac resterà in mano pubblica. Insieme cambiamo Roma".

Enrico Stefano presidente commissione Mobilità ha twittato sui social: "Ok concordato Atac! Ce l'hanno lasciata con 1 miliardo e trecento milioni di debiti, parco mezzi con una delle età medie più alte d'Europa, soltanto 850 bus circolanti – ha scritto – Adesso via libera al risanamento. Complimenti anche a management per obiettivo raggiunto".

"Sono molto soddisfatto – ha commentato con soddisfazione il presidente Atac, Paolo Simioni – Quando sono arrivato a agosto 2017 l’azienda non riusciva più a pagare gli stipendi, i fornitori non rispondevano al telefono ed erano arrivati i primi pignoramenti dei conti correnti. Abbiamo subito preso atto della gravità della crisi e ci siamo messi immediatamente al lavoro. Grazie all’impegno di Atac e dei consulenti legali e finanziari siamo riusciti a costruire un Piano Industriale credibile che, come oggi viene sancito dal Tribunale, è in grado di garantire la migliore soddisfazione dei creditori e consentire il risanamento e rilancio della società" E spiega i progressi fatti nel tempo: "È stato un lavoro intensissimo, di una complessità unica per le tematiche affrontate e le eccezionali dimensioni dell'impresa. Oggi Atac è un’azienda che paga regolarmente gli stipendi a oltre 11.000 dipendenti, versa i contributi, paga i fornitori a trenta giorni, effettua importanti investimenti in autofinanziamento, il tutto in attuazione del Piano industriale depositato a gennaio. La società ha migliorato sensibilmente tutti gli indicatori finanziari e economici. Con il Decreto di ammissione, il Tribunale e la Procura riconoscono all’azienda che la strada che abbiamo intrapreso a settembre era quella giusta: si e’ trattato di una scelta non facile, ma che abbiamo preso con coraggio e portata avanti con ferma determinazione". Poi conclude: "La strada ora e’ segnata, a fine anno ci aspetta l’assemblea dei creditori. Siamo fiduciosi che il Piano e la Proposta Concordataria consentiranno a tutti i creditori di valutare positivamente la nostra proposta, forti del positivo riconoscimento del Tribunale, della consistenza dei flussi che garantiremo loro, della nuova solidità che stiamo dimostrando giorno per giorno".

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