Atac: il direttore Rota messo alla porta, dopo le accuse a Stefàno di aver proposto raccomandazioni
Aggiornamento: Stando a quanto riporta l'ANSA l'amministratore delegato di Atac Fantasia ha ritirato le deleghe del direttore generale Bruno Rota.
Dopo soli tre mesi il nuovo ad di Atac Bruno Rota è già pronto a lasciare. Spedito da Milano con il bollino qualità della Casaleggio Associati, il manager chiamato a mettere ordine nei guai della municipalizzata dei trasporti romana è già con un piede fuori la porta. In Campidoglio non hanno apprezzato prima l'annuncio (non concordato) che l‘azienda è a un passo dal fallimento. Parole che per i grillini sarebbero servite solo ad alimentare il panico. Poi una bomba lanciata contro il capo della commissione trasporti del Movimento 5 stelle Enrico Stefàno: "Più che di dirigenti da cacciare, lui e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti". L'accusa è pesante, soprattutto per il Movimento 5 stelle che ha promesso di estromettere dalle municipalizzate imboscati e raccomandati.
Stefàno aveva replicato all'allarme del direttore generale mettendo in dubbio la sua volontà di invertire la rotta:"Abbiamo dato a lui come al suo predecessore, carta bianca per risanare l’azienda e prendere le decisioni più giuste, garantendogli sempre il massimo sostegno. Una occasione unica per agire, che ci domandiamo se voglia cogliere o meno". Per il Movimento 5 stelle il ragionamento è chiaro: "Rota denuncia i problemi che dovrebbe risolvere, se la sfida non è per lui lasciasse perdere e non accusasse noi".
L'allarme di Rota: "Atac vicina al fallimento"
Rimane da capire se Rota lascerà la poltrona volontariamente, o se Virginia Raggi darà il ben servito al terzo direttore generale in un poco più di un anno, magari trovando prima un sostituto papabile. Linea diretta tra gli uffici della Casaleggio e Palazzo Senatorio per trovare una via d'uscita politica che non faccia perdere la faccia all'amministrazione. Ma intanto continuano a risuonare le parole durissime espresse ieri dal dg, convinto che l'amministrazione capitolina abbia sottovalutato la situazione e che sarebbe stato necessario denunciare lo stato dell'aziende già mesi fa.
"L’azienda ha un debito di 1.350 milioni. Per anni Atac non ha investito e ha accumulato perdite su perdite, con debiti fatti via via per coprire le perdite di gestione, non per finanziare investimenti. Occorrono misure serie e immediate. E comunque non è questa la cosa peggiore. – ha spiegato Rota a il Fatto Quotidiano – L’Atac ha 325 milioni di debito commerciale. Vuol dire che siamo ormai ogni giorno inseguiti dai fornitori che hanno da molti anni crediti altissimi e non vengono pagati. Vuol dire che non possiamo nemmeno più comprare il materiale che ci serve per fare la manutenzione. I fornitori non fanno più credito".