Assedio alla movida: 1000 controlli dei vigili. Raggi: “Divertimento nel rispetto delle regole”
Assedio della Polizia Locale alla movida notturna della capitale. Nel week end oltre 1000 controlli nelle principali zone della vita notturna della città dopo gli episodi di violenza che l'hanno funestata nelle ultime settimane, dagli investimenti al Qube agli spari che hanno ferito la promessa del nuoto Manuel Bortuzzo. Caccia ai parcheggiatori abusi, controlli sui limiti di velocità e su chi si mette al volante ubriaco o sotto l'effetto di stupefacenti: 760 le sanzioni per mancato rispetto del codice stradale e 130 auto rimosse. Ma i caschi bianchi hanno messo nel mirino anche locali ed esercizi commerciali, in particolare mettendo nel mirino il rispetto degli orari dell'ordinanza che regola la vendita di alcolici.
Elevate in tutto oltre 1000 multe per un totale di 50.000 euro durante i controlli, coordinati dalla Polizia Locale con i Carabinieri. Le pattuglie sono entrate in azione a Trastevere, San Lorenzo e Rione Monti. Particolare attenzione alla zona di piazza Bologna, epicentro soprattutto delle serate di giovani e giovanissimi studenti universitari iscritti alla vicina università la Sapienza.
La prima cittadina Virginia Raggi ha ricordato come "il diritto al divertimento si deve coniugare con il rispetto delle regole", ringraziando militari e vigili impegnati nei controlli. "Si tratta delle principali aree della ‘movida’ della città, punti di ritrovo di migliaia di giovani nel fine settimana. Il loro diritto allo svago e al divertimento va però sempre coniugato con il rispetto delle regole, con i diritti dei residenti e con la necessità di garantire la sicurezza di tutti. – prosegue la sindaca – Per questo ringrazio i vigili che, insieme al personale dell’Arma dei Carabinieri, nell’ultimo week-end hanno effettuato circa 1.000 controlli totali per verificare il rispetto dell’ordinanza antialcol, reprimere il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, assicurare il rispetto delle norme di viabilità e punire i casi di abusivismo commerciale".