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Arriva settembre ma il nido resta chiuso, genitori in rivolta: “Presi in giro da Comune e Municipio”

Il 2 settembre l’asilo nido Parco Flora avrebbe dovuto riaprire e permettere l’ingresso dei bambini nella struttura, ma così non è stato. I lavori per renderlo agibile sono partiti con estremo ritardo, e nonostante le ripetute sollecitazioni a Comune e Municipio, i genitori sono venuti a sapere della mancata apertura solo il 30 agosto.
A cura di Natascia Grbic
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"Mio figlio sarebbe dovuto entrare al nido il 2 settembre. Quando il 30 agosto siamo andati all'incontro con le maestre, queste ci hanno comunicato che la struttura non avrebbe aperto e che avremmo dovuto tenere i nostri figli a casa. Per me e altri è impossibile, non possiamo chiedere giorni al lavoro". Questa singolare vicenda ha per protagonisti i genitori di numerosi bambini entrati nella graduatoria del nido comunale Parco Flora che, però, non ha ancora riaperto perché inagibile. Ma facciamo un passo indietro, così da spiegare meglio la vicenda che non ha inizio venerdì 30 agosto, ma il 28 febbraio, ossia quando il nido Parco Flora è stato dichiarato inagibile per infiltrazioni d'acqua nella struttura e chiuso con un'ordinanza della presidente del XII municipio Silvia Crescimanno. Dopo poco sarebbero dovuti partire i lavori per consentire la riapertura il 2 settembre, in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico. Comune e Municipio hanno più volte assicurato alle famiglie che l'asilo sarebbe stato agibile entro il 2: e così, in molte, hanno fatto domanda per la graduatoria. Le cose però, sono andate in modo diverso: e, invece di comunicare alle famiglie il ritardo nell'apertura (in modo da consentire di organizzarsi), le istituzioni hanno lasciato che a fare la comunicazione fossero le maestre. Il 30 agosto.

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"Al Comune e al Municipio mi avevano assicurato che il nido avrebbe riaperto il 2 settembre e, anzi, che avrebbero chiuso i lavori in anticipo". A denunciare la situazione in cui versa il nido Parco Flora è Serena Zancla, madre lavoratrice di tre bambini che ieri avrebbe dovuto consegnare il figlio alle maestre. "Io mi ero accorta che c'era qualcosa che non andava, perché vedevo che i lavori non stavano iniziando. Sono andata allora sul sito del Comune e ho trovato l'appalto che prevedeva i lavori di manutenzione straordinaria per una durata di 120 giorni e un costo di 120mila euro. Quando ho visto che a giugno i lavori non erano ancora iniziati, ho cominciato a scrivere preoccupata al Comune e al Municipio, chiedendo delucidazioni sulla situazione. Alla fine, quasi per dare un contentino, mettono un cartello a fine luglio per comunicare l'avvio dei lavori". C'è però un problema: la cartellonistica di cantiere non è presente, e il cartello si riferisce a lavori di manutenzione ordinaria e non straordinaria come quelli che si sarebbero dovuti fare. "Ci stavano chiaramente prendendo in giro – continua Serena – Poi, di lì a pochi giorni, qualcuno ha scritto una data a penna: il 27 luglio". E un costo notevolmente più basso rispetto ai 120mila euro inizialmente previsti: nemmeno 60mila.

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Ovviamente, facendo due conti, non era possibile che il nido riaprisse il 2 settembre. "Ho deciso di chiedere l'accesso agli atti – spiega Serena – E i documenti dimostrano che la ditta avrebbe preso sì il cantiere a giugno, ma la data di inizio lavori non era mai stata specificata. Questo vuol dire che l'azienda ha tempo fino al 10 ottobre per terminare i lavori senza pagare la mora". "Quello che più fa rabbia è l'omertà di Comune e Municipio, che ci hanno più volte detto che il nido avrebbe aperto il 2 settembre. Poi, quando è stato chiaro che così non sarebbe stato, sono spariti. Senza nessuna comunicazione ufficiale e senza permetterci di organizzarci con i bambini. E questo ci ha creato un bel danno. Ogni volta che chiamo mi dicono che stanno lavorando, come se io invece non ci dovessi andare al lavoro. E infatti non me lo consentono". Le maestre, durante l'incontro con i genitori, hanno detto che il nido avrebbe riaperto il 9 settembre. Ma di questo, non c'è comunicazione ufficiale. Quello che più preoccupa, è il poco tempo destinato ai lavori di manutenzione straordinaria in un nido che è stato dichiarato inagibile: "Non devono passare una mano di vernice, ma rendere agibile una struttura pericolosa – conclude Serena – Ciò che preoccupa è l'eventualità che adesso facciano i lavori in fretta e furia, mettendo a rischio l'incolumità dei bambini".

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