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Arrestato ‘il re delle slot machine’ ai Caraibi. In manette anche l’ex deputato Laboccetta

L’imprenditore Francesco Corallo è indagato per associazione per delinquere, peculato e riciclaggio. Oltre lui e all’ex parlamentare Amedeo Laboccetta, sono indagati anche Sergio e Giancarlo Tulliani, rispettivamente suocero e cognato dell’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. Parte delle indagini, infatti, cominciano proprio dalla famosa casa di Montecarlo ereditata da Alleanza nazionale e poi venduta a Tulliani.
A cura di Enrico Tata
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Attraverso le "macchinette mangiasoldi" e una rete di società off-shore nei paradisi fiscali dei Caraibi, avevano costruito "un impero economico". Nelle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip Simonetta D'Alessandro, emerge con chiarezza il ruolo della società di Francesco Corallo, il più importante imprenditore internazionale delle slot machine e re dei casinò ai Caraibi. Insieme a lui sono state arrestate quattro persone, tra cui anche l’ex deputato Amedeo Laboccetta, napoletano, ex parlamentare del Popolo della Libertà fino al 2013 ed ex coordinatore del partito a Napoli.

Secondo il procuratore aggiunto Michele Prestipino e il sostituto Barbara Sargenti, il gruppo di Corallo avrebbe "sfruttato la posizione di concessionario pubblico del gioco legale, commettendo sistematiche violazioni della legge penale, prima tra tutte il reiterato peculato attraverso l’appropriazione delle somme di denaro che avrebbe dovuto versare all’Amministrazione dello Stato a titolo di prelievo unico erariale". Secondo gli inquirenti la società riconducibile all'imprenditore avrebbe sottratto al fisco e alle casse dello Stato quasi cinquecento milioni di euro. Il "re delle slot machine" è indagato per associazione per delinquere, peculato e riciclaggio.

Nell'inchiesta compare anche la casa di Montecarlo che inguaiò Gianfranco Fini

Oltre all'ex parlamentare Laboccetta, sono indagati anche Sergio e Giancarlo Tulliani, rispettivamente suocero e cognato dell'ex presidente della Camera, Gianfranco Fini. Parte delle indagini, infatti, cominciano proprio dalla famosa casa di Montecarlo ereditata da Alleanza nazionale e poi venduta a Tulliani. Alcuni finanziamenti elargiti dalla Corporate Agents, una società di Santa Lucia, con sede alle Antille e riconducibile all'impero di Corallo, sono finiti ad altre tre società di proprietà di Giancarlo Tulliani. Con parte di quei soldi, 327mila euro per l'esattezza, sarebbe stato comprato l'appartamento monegasco al numero 14 di boulevard Princesse Charlotte 14. La casa è stata poi rivenduta nel 2015 per quasi un milione e mezzo di dollari.

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