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Arrestati marito e moglie narcotrafficanti: traditi dalle foto dei viaggi su Facebook

Marito e moglie, lui 48 anni romano e lei 59enne colombiana, sono stati arrestati a Bogotà, Colombia, dove risedevano da latitanti. All’aeroporto di Fiumicino gestivano un traffico di cocaina dalla Colombia.
A cura di Enrico Tata
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Vita agiata, viaggi in tutto il mondo, automobili di lusso. Eppure su marito e moglie, lui 48 anni romano e lei 59enne colombiana, pendeva una condanna a 18 e 10 anni di reclusione per narcotraffico. I due sono stati traditi dalle fotografie che postavano sui social network. Così gli investigatori della Guardia di Finanza sono riusciti a individuarli e ad arrestarli. I due sono stati ammanettati mentre passeggiavano per Bogotà, Colombia, dove risiedevano da latitanti ormai da anni. L'operazione è stata coordinata dalla Polizia della Direzione Centrale Polizia Criminale ed il National Central Bureau Interpol di Bogotà, in stretta collaborazione con gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma.

Le indagini: la droga nascosta nei carrelli portavivande degli aerei

Le indagini sulla coppia di narcotrafficanti sono cominciate nel 2008 con l'arresto di due dipendenti di una ditta incaricata della riconsegna dei bagagli all'aeroporto di Fiumicino. Con loro, al momento dell'arresto, avevano una valigia contenente oltre 11 chili di cocaina. La successiva indagine ha permesso di individuare due organizzazioni criminali di narcotrafficanti, una di queste gestita dall'uomo arrestato oggi in collaborazione con la moglie. Stando a quanto ricostruito, la coppia importava dal Sudamerica grosse quantità di cocaina che veniva nascosta in doppifondi ricavati nei carrelli portavivande sugli aerei provenienti dalla Colombia. Le operazioni di ingresso e uscita della droga dagli aeroporti venivano effettuate grazie all'aiuto di complici interni, soprattutto lavoratori negli scali.

Dopo anni di indagini, i giudici hanno emesso nel 2011 un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sette persone con l'accusa di "traffico internazionale di stupefacenti". Marito e moglie sono riusciti a scappare dalle loro condanne a 18 e 10 anni di reclusione.

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