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Arrestata “gang della Focus”: pestaggi e rapine dal Prenestino a San Basilio

Sono stati scoperti e identificati i membri della “gang della Focus”, un gruppo di ragazzi giovanissimi che seminava il terrore dal Prenestino a San Basilio. Coperti dal buio della notte, avvicinavano e rapinavano le vittime, picchiandole selvaggiamente. Tre di loro sono stati messi agli arresti domiciliari, due sono stati denunciati a piede libero.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Erano conosciuti come la "gang della Focus" e per mesi avevano seminato il terrore nei quartieri Prenestino e San Basilio. Ma adesso smetteranno di rapinare ignari passanti coperti dal buio della notte dato che i carabinieri della Stazione di Roma Prenestina li hanno individuati e arrestati. Rapina continuata in concorso e lesioni aggravate: sono queste le accuse nei confronti di cinque giovani di età compresa tra i 17 e i 23 anni. Tre di loro sono stati colpiti da misura cautelare e sono stati messi agli arresti domiciliari, mentre gli altri due sono stati denunciati a piede libero. L'arresto è stato effettuato dai Carabinieri della Stazione di Roma Prenestina, coordinati dal Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti della Procura di Roma, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti. A casa dei giovani è stata trovata parte della refurtiva presa durante le rapine, mentre altri oggetti sono stati rintracciati su alcuni siti di vendita online.

Gang della Focus: la dinamica delle rapine

I cinque ragazzi erano soliti girare di notte a bordo di una Focus principalmente nei quartieri Prenestino e San Basilio. Attaccavano persone che giravano da sole e le aggredivano in strade isolate, dove non riuscivano a chiamare aiuto. La modalità era sempre la stessa: si avvicinavano con la macchina alla loro vittima e iniziavano a prenderla a calci e pugni, picchiandola selvaggiamente. Dopo averla resa inerme, le rubavano qualsiasi cosa avesse con sé: borsa, cellulare, soldi, gioielli. Le rapine avvenivano sempre nello stesso modo, con la stessa macchina. E grazie alle testimonianze delle persone derubate – che hanno fornito un identikit molto preciso dei cinque giovani – le forze dell'ordine sono riuscite a risalire all'identità dei malviventi. E proprio l'auto con cui si muovevano li ha fatti scoprire: gli agenti, infatti, hanno scoperto che era intestata a un familiare dei rapinatori, e da lì sono poi arrivati a loro. Per adesso sono accusati di quattro rapine, ma non è escluso che le vittime possano essere molte di più.

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