Appalto per la bigliettazione elettronica di Atac: la procura di Roma apre un’inchiesta

La procura di Roma ha aperto un fascicolo su Atac, senza alcun indagato e senza ipotesi di reato, dopo l’esposto presentato dai parlamentari di Idea Andrea Augello e Vincenzo Piso. L’esposto e i conseguenti accertamenti si basano sui presunti rapporti tra alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e la società Conduent sulla vicenda dell’appalto per la bigliettazione elettronica. Il caso è stato sollevato dopo le parole dell'ex dg dell’Atac Bruno Rota, il quale ha parlato dei rapporti con questa azienda del presidente della commissione Mobilità capitolina, Enrico Stefàno. Proprio il consigliere pentastellato potrebbe essere la prima persona che verrà ascoltata dalla procura di Roma sulla vicenda come persona informata sui fatti. Le indagini dovrebbe iniziare dopo la pausa estiva.
Negli scorsi giorni il direttore generale dell’azienda dei trasporti pubblici, Bruno Rota, era stato prima attaccato da Stefàno e aveva poi replicato accusando il presidente della commissione Mobilità di avergli proposto “giovani da promuovere”. Rota ha dato le sue dimissioni da dg ed è stato poi sostituito ai vertici dell’azienda municipalizzata. La procura dovrebbe affidare le deleghe di indagine sul caso alla guardia di finanza.
Le indagini della procura su Atac non si limitano a quelle sulla bigliettazione elettronica, ma si concentrano anche sugli appalti e sul debito. I magistrati starebbero valutando anche gli appalti riguardanti il periodo tra il 2011 e il 2015 per un totale di 20mila commesse, molte delle quali gestite senza gara ma con trattativa diretta. C’è poi la questione del debito accumulato dall’azienda del trasporto pubblico romano, su cui la procura potrebbe cercare ulteriori elementi per valutare i dubbi sollevati dai revisori contabili.