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Atac, Raggi licenzia il dg Rota. Lui: “Mi ero già dimesso, silurano un dimissionario?”

Duro attacco di Rota: “Come si può silurare un manager che ha dato le dimissioni da sette giorni resta un mistero dell’amministrazione capitolina. O forse l’ennesimo tentativo di ingannare l’opinione pubblica senza rispettare dignità e lavoro”.
A cura di Enrico Tata
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Bruno Rota non è più il direttore generale di Atac. L'amministratore unico di Atac, Manuel Fantasia, ha ritirato le deleghe dell'ormai ex dg. La notizia è stata diffusa in una breve nota stampa dell'azienda. Ieri in due durissime interviste rilasciate a Corriere della Sera e Fatto Quotidiano Rota aveva descritto la sua Azienda come "colma di debiti" e praticamente sull'orlo del collasso. Aveva poi accusato alcuni dipendenti di assenteismo sostenendo che "diversi conducenti dei bus lavorano solo tre ore al giorno, quando lo fanno". Dichiarazioni di fuoco, quelle di Rota, non concordate con l'amministrazione e che hanno fatto infuriare la sindaca Raggi, che oggi ha disposto di fatto l'allontanamento del direttore generale che proprio dal Movimento 5 Stelle era stato chiamato per provare a risolvere i gravissimi problemi dell'azienda di trasporto pubblico romana. Rota, in passato, si è occupato anche del risanamento di Atm, l'azienda milanese che gestisce le metropolitane e i bus del capoluogo lombardo.

Rota: "Mi ero già dimesso. Che fanno, silurano un dimissionario?"

"Con la presente rassegno le mie dimissioni da dipendente di Atac e cesso da ogni incarico. Sono disponibile a concludere la mia prestazione il giorno 4 agosto, come previsto dalla lettere di assunzione che mi impone una lettera di preavviso. Resta inteso il mio fermo interesse a concludere, anche in una data precedente, se ovviamente cio' non comporta oneri da parte mia". Questo il testo della lettera, firmata in data 21 luglio, con cui Bruno Rota avrebbe rassegnato le sue dimissioni. Ben prima, quindi delle due interviste di ieri.  "Ho mantenuto la notizia riservata, come mi era stato richiesto. Vedo però che questa correttezza viene ripagata con comportamenti non di pari correttezza e quindi sono costretto a precisare questa circostanza. Come si possa silurare un manager che ha dato le dimissioni da sette giorni resta un mistero dell'amministrazione capitolina. O forse l'ennesimo tentativo di ingannare l'opinione pubblica senza rispettare dignità e lavoro", ha dichiarato Rota all'Ansa.

Lo scontro di ieri con Stefàno

Nella serata di ieri, dopo le esternazioni del dg, è cominciato il fuoco ‘amico' del Movimento 5 Stelle. Su Facebook molti consiglieri comunali grillini hanno praticamente dato il benservito a Rota, con il presidente M5s della commissione trasporti, Enrico Stefàno, che ha dichiarato: "Magari in questi primi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, ad esempio rimuovendo i dirigenti responsabili di questo disastro o quelli completamente inutili, come lo abbiamo invitato a fare più volte". Lo stesso Rota, sempre su Facebook, ha risposto accusando Stefàno: "So del vivo interesse del consigliere Stefano alle soluzioni della società Conduent Italia che si occupa di bigliettazione e che mi ha invitato ad incontrare più volte. Più che di dirigenti da cacciare, lui, e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti".

Atac: "Dimissioni arrivate ieri pomeriggio"

Atac in una nota stampa precisa che le dimissioni di Rota "sono state presentate su richiesta dell'Amministratore Unico Manuel Fantasia ieri pomeriggio. Al numero di protocollo aziendale, di cui ad alcune dichiarazioni rilasciate dal dott. Rota, non è mai risultato alcun documento allegato e neanche adesso è presente. Le dimissioni del dottor Rota sono state accettate oggi".

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