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Aperta al pubblico la villa di Alberto Sordi, Verdone e Franceschini: “Ne faremo un museo”

L’attore romano Carlo Verdone, assieme al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, hanno aperto oggi per la prima volta a un gruppo di visitatori ‘Villa Sordi’, la sontuosa casa di Alberto Sordi che domina le Terme di Caracalla. Proprio oggi ‘Albertone’ avrebbe compiuto 95 anni.
A cura di Valerio Renzi
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L'attore romano Carlo Verdone, assieme al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, hanno aperto oggi per la prima volta a un gruppo di visitatori ‘Villa Sordi', la sontuosa casa di Alberto Sordi che domina le Terme di Caracalla. Proprio oggi ‘Albertone' avrebbe compiuto 95 anni. La casa, dove Sordi visse dal 1958 fino alla sua scomparsa nel febbraio del 2003, è un vero e proprio museo della vita e della carriera dell'artista romano, pieno di cimeli della storia del cinema italiano e non solo. Alla presenza dei responsabili della Fondazione Alberto Sordi per i Giovani, voluta dallo stesso attore nel 2001, Franceschini ha annunciato la volontà di fare della casa un museo grazie al sostegno dello stato. Nessuna certezza sui tempi di apertura del museo: come ha chiarito il presidente della Fondazione Italo Ormanni, la casa dovrà prima essere ristrutturata, essendo stata trascurata a lungo.

Carlo Verdone: "La sua casa era inviolabile"

"Questa casa è una fortezza per Alberto Sordi, quando usciva metteva una maschera sorridente ma quando rientrava qui era una sorta monaco. Era tutto in ordine, perfetto, regnava il silenzio, la metodicità, gli orari della cena, del pranzo. Non voglio dire che era un Dr. Jakyll e Mr Hyde ma quasi", ricorda così Carlo Verdone il maestro e l'amico, svelando un pezzetto della vita privata di Alberto Sordi. "Questo teatro – ha spiegato Verdone parlando alla stampa – è stato chiuso per tantissimo tempo, c'erano due proiettori molto grandi, dietro ci sono anche i camerini. Questa sala ha funzionato fino al 1972, ci fu anche una grande serata, vennero Jeck Lemmon e Walter Matthau a vedere non so quale film, il personale ha questo ricordo. Dopo il 1972, – ha continuato – anno della morte di Savina la sorella prediletta, Sordi entra in una sorta di lutto e questa casa non è più quella delle cene e delle proiezioni e diventa del silenzio e del rigore. Oggi invece lo ricordiamo con affetto riaprendo questa struttura". "Questa casa, – ha concluso – quando Sordi staccava la spina, era qualcosa di inviolabile, le persiane erano sempre chiuse a tre quarti".

La Fondazione Alberto Sordi per i Giovani ha soprattutto il compito di aiutare i giovani in condizioni svantaggiate a trovare lavoro e a seguire percorsi di formazione nel mondo del cinema. "Abbiamo istituito un bando di concorso – che presiede gratuitamente la Fondazione – in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, e sono già state assunte delle ragazze che lavorano nel settore dell'Archivio. C'è in previsione di assumerne altre, sempre tramite concorso". Inoltre la Fondazione procederà con la valorizzazione "della sala 2 dello storico cinema Fiamma, il cosiddetto Fiammetta". "Sempre in collaborazione col Centro Sperimentale, e d'accordo con il cinema – ha rivelato infine Verdone- abbiamo pensato di tenerla occupata tutto il giorno, la mattina con la didattica e la sera con la proiezione delle pellicole restaurate".

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